fine pena: mai.
(mica quella del reo in causa, la nostra).
effetto e causa o causa effetto, sta il fatto che se non sbaglio erano i primi d'agosto (2013) quando la Cassazione si è espressa e 'sto qui è ancora a mezzo.
che vada bene il 10 aprile diranno se dovrà scontare a casa o ai servizi sociali il suo annetto di pena.
allora, se ho capito giusto le cose stanno che nel frattempo si organizza e dal prossimo maggio a quello dell'anno successivo fa il martire così che nell'estate passa beatamente alla campagna elettorale che si concluderà con santificazione entro il 2015.
dunque per noi, intendendo il termine come riferito a un manipolo di persone, una cerchia molto ristretta, quell'elite di esseri umani che ancora respirano senza emettere miasmi o corbellerie... dicevo, per noi la pena è praticamente l'ergastolo.
a meno che sopraggiunga la morte di una delle parti, tutto protende verso l'ennesimo successo elettorale senza precedenti da parte del nano.
questo a prescindere dalla data delle prossime elezioni, ma al momento lui stesso pare propendere per un allungamento dei tempi.
certo, se alla sinistra montasse ulteriormente il panico di poter magari un domani vincere... potrebbe anche darsi che il paese venga dato in mano ai cavernicoli...
PS a onor del vero la questione dei tempi tra la condanna e l'esecuzione della pena varrebbero un capitolo a se stante, io che però sono ignorante in materia, mi sono fermata quasi subito, ma per chi fosse più tenace e intelligente l'approfondimento sugli iter è qui.
"La parola Io" di Giorgio Gaber
RispondiEliminaLa parola io
è un'idea che si fa strada a poco a poco
nel bambino suona dolce come un'eco
è una spinta per tentare i primi passi
verso un'intima certezza di se stessi.
La parola io
con il tempo assume
un tono più preciso
qualche volta rischia
di esser fastidioso
ma è anche il segno
di una logica infantile
è un peccato ricorrente ma veniale.
Io, io, io
ancora io.
Ma il vizio dell'adolescente
non si cancella con l'età
e negli adulti stranamente
diventa più allarmante e cresce.
La parola io
è uno strano grido
che nasconde invano
la paura di non essere nessuno
è un bisogno esagerato
e un po' morboso
è l'immagine struggente del Narciso.
Io, io, io
e ancora io.
Io che non sono nato
per restare per sempre
confuso nell'anonimato
io mi faccio avanti
non sopporto l'idea di sentirmi
un numero fra tanti
ogni giorno mi espando
io posso essere il centro del mondo.
Io sono sempre presente
son disposto a qualsiasi bassezza
per sentirmi importante
devo fare presto
esaltato da questa mania
di affermarmi ad ogni costo
mi inflaziono, mi svendo
io voglio essere il centro del mondo.
Io non rispetto nessuno
se mi serve posso anche far finta
di essere buono
devo dominare
sono un essere senza ideali
assetato di potere
sono io che comando
io devo essere il centro del mondo.
Io vanitoso, presuntuoso
esibizionista, borioso, tronfi o
io superbo, megalomane, sbruffone
avido e invadente
disgustoso, arrogante, prepotente
io, soltanto io
ovunque io.
La parola io
questo dolce monosillabo innocente
è fatale che diventi dilagante
nella logica del mondo occidentale
forse è l'ultimo peccato originale.
Io.
...mi sembrava appropriata. Poi adesso ha anche PierFerdi al suo fianco! :(
ora la cerco e me la sento...
RispondiEliminahai visto Grasso?
bravo, eh?
ci voleva:)
Ora leggo sopra. Oggi non ho visto Tg! -_-
RispondiEliminaper 'culo' avevo beccato la notizia in tempo reale:)
Eliminafresca, fresca:)