La battuta più divertente che mi è capitato di captare sulla diligenza, l'ha detta Marisa o forse Maria, Luisa, o che so io.
D'abitudine da queste parti si nasce, come tutti, con un determinato nome, ma poi lo si cambia e così solo chi è del posto sa esattamente chi passa e chi dice.
Gina era Armida, Adriana era Pina, Severino era Giuseppe e Gian o Gianni erano e sono la metà dei maschi del paese.
Scoprire il vero nome, per me, diventa possibile solo post mortem, quando mettono il manifesto, sempre che riporti tra parentesi lo pseudonimo.
Comunque sia, sul far della sera si parlava di vecchiaia, di deterioramento mentale e fisico, acciacchi, luoghi comuni, ecc. a un certo punto Marisa se esce con una riflessione a mezza voce: "a dire il vero, invecchiando, io sono migliorata..."
Tutta la diligenza si volta muta e la guarda, interrogandosi su che cosa poteva dirsi migliorato in Marisa.
Era certamente escluso il senso estetico perché, benché quasi ottantenne, persiste a indossare i pinocchietti che andavano di moda quando era già troppo avanti con gli anni per poterseli permettere.
Da scartare anche l'ipotesi maggior saggezza e ponderatezza dato che il più delle volte lei stessa ammette di aver speso per inutili e futili amenità che poi perde o dimentica sulla via del ritorno.
La salute e l'aspetto fisico ovviamente erano solo peggiorati, dunque cosa?
Chiedere sembrava brutto e così tutte zitte con il naso al finestrino fino a metà viaggio.
"A sì che son migliorata" ... "Nel mio peggio. In quello sono tanto migliorata".
Ora lo so che a leggerlo è penoso, ma quando ci ripenso rido ancora.
E' un po' come la prima volta che qualcuno mi ha detto: "E' bello essere vecchi, ma è brutto diventarlo".
Piccole frasi dette con una congruenza totale tra verbale, paraverbale e non verbale che mi lascia senza alcuna possibilità di replica a pensare quanto raramente mi capiti di ascoltare o assistere a comunicazioni coerenti, conformi, sincere, senza significati o intenzioni sottese, latenti ipocrisie e falsità, fretta di dire o codici ambigui, velati e sfuggenti.
L'enigma è nelle parole, se è alterato dalle dissonanze sminuisce a trabocchetto.
Ha detto bene Marisa.
Avrebbe potuto dire che è del tutto peggiorata dando il la a una lagnanza generale, invece ha spiazzato la diligenza con una battuta che racconta una verità comune con un'ironia poco comune.
traduzione
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