.
(...) vecchia (e stanca) bio contadina part time,
considero il blog una finestra come le altre che ho in casa e,
per chi guarda da fuori, una stanza al pari di un'altra.
bella o brutta che sia,
mi soddisfa e tanto mi basta.

venerdì 17 ottobre 2014

La felicità è buona salute e cattiva memoria

sembra un vecchio proverbio, forse lo è, ma a dirlo pare sia stata Ingrid Bergman.
parlare o anche solo citare il termine che fa da soggetto alla frase, pare oggi una mezza bestemmia.
ma a pensarci sù, nessun periodo della storia umana ha conosciuto l'estensione del termine alla totalità presente ed esistente di alcun tempo.
eppure ciascuno ha potuto e può dirsi felice, di tanto in tanto.
dunque è una condizione slegata dalla capacità di socializzazione dell'individuo, dall'appartenenza a un pensiero o a un ideale, dall'integrazione in un sistema o in un regime.
un fatto squisitamente personale, insomma.
la felicità è cinica?
direi proprio di sì.
travalica le brutture, arride le disgrazie, consola la disperazione, soccorre nel momento imprevisto come fa il salvagente lanciato in soccorso a chi è prossimo ad annegare scegliendo chi e quando e lasciando gli altri al proprio destino.
è egoista?
chissà! 
(a me pare che in buona parte lo sia o quanto meno renda tali coloro i quali ne siano affetti).
in conclusione, la mia impressione è che, per provare un po' di felicità, si debba imparare a essere un bel po' menefreghisti. 


Il segreto per esser felici (Lucrezia Borgia, Donizetti)

2 commenti:

  1. ...e anche un po' egoisti e stronzi!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. credo meglio tralasciare di cercarla e magari impegnarsi a evitare l'infelicità... chissà che tra una e l'altra ci sia qualcosa di meglio dell'una e dell'altra...

      Elimina