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(...) vecchia (e stanca) bio contadina part time,
considero il blog una finestra come le altre che ho in casa e,
per chi guarda da fuori, una stanza al pari di un'altra.
bella o brutta che sia,
mi soddisfa e tanto mi basta.

sabato 20 dicembre 2014

de_generazione della specie

mai come di recente quando si chiude un anno si stilano elenchi di decessi illustri, più o meno noti al grande pubblico che pare apprezzare i vari coccodrilli alla ricerca di qualche curiosità da accompagnare al personale ricordo del dipartito.
il 2014 ne ha visti e chissà che ne porti altri prima della sua fine.
alla cronologia aggiornata si abbinano siti dedicati, dove trovare i morti del giorno.
come dire che so, ti nasce un figlio?
vedi un po' chi è morto quel giorno.
(per altro, se continua così, quest'anno in Italia ci sono stati più morti che nati).
ed è sui nuovi nati che in effetti vuole vertere questo post.
tra i tanti chi e quanti diventeranno famosi e per quale motivo?
perché ogni giorno nasce sicuramente nel mondo uno scienziato da annoverare tra i più illustri, così come vedrà la luce uno o più assassini, uno o più serial killer, uno o più attentatori, uno o molti di più artisti, contadini, operai, dirigenti, medici, casalinghe, artigiani, ecc, ecc.
la categoria più rappresentata, soprattutto tra i patrii confini, è sicuramente quella dei ladri, la più esclusiva quella dei capi di stato, per ovvie ragioni, seguita da quella relativa a un erede reale, ma ce n'è una in particolare dove è addirittura improbabile che il prossimo anno sia proprio quello di nascita, quella dei Papi.
tranne questo ultimo caso, ogni giorno nascono potenziali personaggi famosi, ma soprattutto una grandissima quantità di individui 'medi'.
eppure ognuno di loro potrebbe facilmente trovarsi in qualsiasi diversa condizione rispetto a quella d'origine.
credo che un bimbo o una bimba nati nella più estrema periferia del mondo potrebbero smanettare su un pc in modo del tutto analogo a un altro/a nati nelle capitali informatiche, perché sicuramente da appena nati che ne sanno i bimbi di tecnologia e bottoni, di accendere un fuoco o cacciare salamandre?
dunque in brevissimo tempo i neonati assumono competenze dall'ambiente e poco importa se siano connesse al mondo artificiale o a quello dei sentimenti, delle emozioni, dei valori, della morale.
tutto questo per dire che si è destinati a diventare famosi se si è abili in qualcosa che si fa, invece che per come si è nonostante ciascun nato andrà a rinfoltire le categorie umane: timido, audace, coraggioso, infingardo, traditore, bugiardo, sentimentale, romantico, affabile, misantropo, ecc, ecc.
e siccome nascono sempre più persone che ci tengono proprio tanto a diventare famose, chi nasce oggi avrà davvero da strafare se vorrà riuscire e chissà se tra trent'anni il rapporto diventerà di uno a uno.
un tornare alla natura, al mondo animale, ai primordi, quando la competizione tra i rivali che vogliono accaparrarsi la preda o la compagnia è acerrima?
oppure una dittatura globale dove pochissimi rivaleggiano e tutti gli altri sono ridotti a umili servitori robotizzati?
nel dubbio, e a giudicare da come è messa la situazione, eviterei di mettere al mondo nuove creature che ben che vada si troveranno a calpestare suoli inquinati respirando miasmi in scenari apocalittici senza disporre di alcuna nozione utile a valorizzare la propria umanità, passerei a far nascere direttamente solo menti eccelse di cui abbiamo oggi tanto bisogno e che ci siamo guardati bene dall'individuare e valorizzare.

sabato, lorenzo cherubini

8 commenti:

  1. per quanto riguarda l'Italia chi nasce ora giunto all'età della ragione troverà un deserto, così come i nati vent'anni fa lo stanno preparando adesso

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    1. in generale c'è un discreto gap tra le menti capaci di intendere e volere e le altre.
      strano perché le conquiste umane dovrebbero essere patrimonio comune...
      invece per uno che trova qualcosa di geniale, ce ne sono troppi altri che al più imparano a usarlo, magari nel modo meno istruttivo.
      peccato perché qui in Italia ci sarebbe stato modo di recuperare dagli effetti nefasti dell'educazione dell'ultimo ventennio invece...

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  2. Scusami, non c'entra nulla con il post, ma ho letto ora ciò che hai riportato nella colonna, il pensiero di Henry Miller su Anais Nin, e lo trovo di una bellezza mostruosa..

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    1. so che può sembrare il contrario (dato che, di lei, ne cito un brano in alto), ma la Nin mi piace poco, secondo me neanche se lo merita quel gentile pensiero che infatti ho fatto mio e che, se vuoi, ti regalo.

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  3. Ti ringrazio. Lo inserirò (specificando la tua gentile "concessione", poiché se non fossi entrata da te non l'avrei mai letto, probabilmente), nella colonna del mio blog intimistico/ermetico, di cui non faccio praticamente pubblicità (ma di cui Pier è a conoscenza, se vuoi puoi chiedere a lui, sempre che ti vada)

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    1. ma io ci sono già passata dal tuo profilo/blog (prima di risponderti)... anzi ti volevo chiedere se per caso 'giungi' da libero e se mai ci si sia già incrociate lì...
      per il brano ti ringrazio della correttezza, ma preferisco il profilo basso, quindi anche senza rimandi e smancerie, preferisco.
      piuttosto, è possibile che un giorno io lasci uno dei miei commenti strampalati, così sei avvertita.

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    2. Libero???? Libero???? sorrido. Sono stata là dentro per vari anni. Poi è diventato tutto troppo piccolo, oddio,, per me diventa tutto troppo piccolo dopo un po', sono un tantino inquieta di natura.
      Può essere che ci siamo incrociate.
      ora provvedo a togliere il tuo nick sotto al testo che ho riportato nel luogo "per pochissimi", comprendendo il tuo desiderio di mantenere il profilo basso (come biasimarti).
      Lascia pure ciò che vuoi.. di strampalata ci sono già io là dentro, una in più una in meno... : )
      Grazie

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    3. uhmmm, credo che tu parli di qualcosa di diverso da duty free...

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