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(...) vecchia (e stanca) bio contadina part time,
considero il blog una finestra come le altre che ho in casa e,
per chi guarda da fuori, una stanza al pari di un'altra.
bella o brutta che sia,
mi soddisfa e tanto mi basta.

venerdì 23 gennaio 2015

brandelli mnemonici e parentesi varie


testo e traduzione 
versione dei Metallica e di Joan Baez

su laeffe stanno trasmettendo le repliche di world wars (disponibile anche in dvd), quattro puntate sulle due guerre mondiali a impronta decisamente 'u es ei', ma gradevole per la scelta di 'documentare' i fatti storici evidenziando le vicende degli uomini (Benito Mussolini, Winston Churchill, Charles de Gaulle, Adolf Hitler, Franklin Delano Roosevelt, il primo ministro giapponese Hideki Tojo, i generali MacArthur e Patton) che combatterono la prima e guidarono la seconda.
la sorte ci ha messo del suo perché tutti avrebbero potuto morire 'da giovani' chi per attentati, chi in battaglia e invece la scamparono.

incuneata nella cronaca, molto densa di eventi, dal bazooka di draghielezioni greche e le italiche presidenziali, ai kalashnikov imbracciati a qualsiasi età da varie etnie, e varie altre 'amenità', la giornata della memoria.
settant'anni dalla liberazione dei campi di concentramento nazisti.

a guardarsi intorno tutto sembra tranne che si sia fatto buon uso della memoria. sembra piuttosto che ci si limiti al suo esercizio quel tanto che basta a riempire i palinsesti per una settimana ponendo nella massima importanza che il ricordarsi di esperienze 'spiacevoli' porti a evitare il loro ripetersi.
ma quello che nella vita dei comuni individui è una regola consolidata e provata, evidentemente vale al contrario se applicata ai macro sistemi.
niente, nessuno impara niente da niente e da nessuno.

per un giorno, forse due rabbrividiamo per le brutture del passato.
e quelle odierne?
tra settant'anni, forse, saranno ricordate dai posteri con lo stesso spirito di condanna che ci viene imposto di provare oggi: per un giorno e poi scordarsi subito tutto (e soprattutto evitare parallelismi e analogie).
personalmente ho sentore che si sia ancora molto dentro alle vicende di cento anni fa e fatico un po' (tanto) a unirmi all'indignazione per i 'metodi' usati dal famoso califfato (per altro in linea con la tradizionale 'crudezza' domata a suo tempo da carlo martello), dato che non è che in passato (ma anche nel presente) tutto il resto del mondo abbia, appunto, fatto (e faccia) qualcosa di diverso, o di meglio, ogni qualvolta 'qualcuno' abbia deciso di imporre il suo credo, religioso o politico che fosse (o che sia).

ma come dicevo la cronaca incombe e dunque l'incombenza di unire qualche brandello di memoria verrà probabilmente ingoiata da eventi spacciati come rilevanti e che i libri di storia (di altri pianeti) trascurerà, considerandoli dettagli marginali persi tra le cause della scoloritura dell'affresco che faceva (fa) da sfondo scenografico alle vicende dell'ultima era del (a quel punto) spento e inanimato pianeta terra.

6 commenti:

  1. la cronaca di cento anni fa (almeno quella italiana) è il ricalco di quella odierna, o il contrario, non si capisce nemmeno quale sia lo specchio di cosa e di chi ...











    ps hai letto La caduta dei giganti?

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    1. mi sa che hai di nuovo ragione... (penso all'alleanza 'presidenziale', condita del placet tedesco, son curiosa di vedere cosa vien fuori dall'odierno summit di palazzo vecchio)




      ps. no, ma forse ne avevi parlato da qualche parte...(?) magari lo prendo.

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  2. stavo cercando un sito dove scaricare a babbo libri in formato kindle e un programma per leggerli sul pc come sul kinkle .. il tutto esiste ma bisogna smanettare troppo e la mia pigrizia prevale ... sto leggendo una specie di biografia di d'annunzio e le sue esperienze come parlamentare ... raccapricciante

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    1. ah, pensavo me lo consigliassi... a me leggere sul pc m'acceca più di quanto già sono, meglio allora il prestito alla berio.
      ma che sei masochista me lo rivela la preferenza per d'annunzio, ti auguro una pronta guarigione...

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    2. Taci. Su le soglie
      del bosco non odo
      parole che dici
      umane; ma odo
      parole più nuove

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    3. ecco, meglio le opere poetiche di quelle 'umane':)

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