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(...) vecchia (e stanca) bio contadina part time,
considero il blog una finestra come le altre che ho in casa e,
per chi guarda da fuori, una stanza al pari di un'altra.
bella o brutta che sia,
mi soddisfa e tanto mi basta.

venerdì 6 marzo 2015

due per uno

amo poco il genere, ci sono finita per caso.
Altai di Wu Ming me lo hanno regalato e Trilogia siberiana di Nicolai Lilin me 'l'ho' comprato.
sono entrambi storie di guerre, anzi sulle complesse relazioni che gli esseri umani hanno tra loro e la loro coscienza quando si trovano a combattere o decidono che altri debbano farlo per un altrui ideale da spacciare per proprio.
avevo visto Educazione siberiana di Salvatores e mi era piaciuto, anche il libro.
poi ho letto che l'autore si è inventato quasi tutto e questa bugia ha deprezzato tutto il suo lavoro.
a me interessa abbastanza poco che vi sia del tutto vero o in parte vero dato che si tratta di romanzo, resta che il tutto è più che credibile e risaputo che sia anche veritiero.
anche l'altro libro, a leggerlo, sembra inventato da quanto è minuzioso nel descrivere eventi che risalgono ai tempi della battaglia di Famagosta.
ad accomunare le due letture l'impressione che vi sia qualcosa, nello stile letterario degli autori, di poco originale, di mise ensemble artefatta, insomma: copia e incolla (ma come dicevo sono poco appassionata al genere bellico nelle sue varie forme), tuttavia si fan leggere.
certo, a saper scrivere bene, ogni giorno si potrebbe redarre un nuovo libro sull'argomento partendo dalla cronaca, ma capire le guerre di oggi è un rompicapo che porta alla scarsa nobiltà di quella che in passato era definita nobile arte.
vuoi mettere la soddisfazione di Omero nel raccontare di Troia a confronto della odierna narrazione della troika?

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