.
(...) vecchia (e stanca) bio contadina part time,
considero il blog una finestra come le altre che ho in casa e,
per chi guarda da fuori, una stanza al pari di un'altra.
bella o brutta che sia,
mi soddisfa e tanto mi basta.

martedì 17 marzo 2015

ricapitolando

prima di voltare pagina (e per finire il discorso precedente) la mia conclusione è che l'unica guerra in atto, degna di questo nome, sia quella dell'uomo vs natura.
tutto il resto sono schermaglie tra poveretti che, forse, potrebbero portare all'estinzione del genere umano, ma niente di più.
invece, anche venisse a cessare l'ultimo conflitto bellico 'consapevole' o spuntasse l'aureola al posto dei capelli di ogni testa intelligente o ignorante che sia, vi è quell'altra belligeranza il cui esito è ormai scontato.
nessuno ha dichiarato guerra all'ambiente, tanto meno è vero il contrario, anzi, sono anni che i regni animali, vegetali e minerali tentano armistizi e compensazioni pagando sanzioni pesantissime e tentando di adattarsi ai soprusi di un nugolo di pseudo formiche con la mania di possesso, di predominio e di grandezza su mondi che nemmeno sono in grado di comprendere.
eppure a guardare i comportamenti dei bipedi predatori, distruttori, annientatori, sofisticatori a che altro pensare?
ancora una volta il pensiero va indietro, alle battaglie per un pezzo di terra da aggiungere ai propri domini, ma quando mai si era visto qualcuno che per far propri nuovi spazi li rendesse eternamente inservibili?
all'inizio poteva sembrare disattenzione, ma è da un po' che ci fanno sopra inchieste che mandano in tv e sui media (penso a presadiretta di Iacona, per dirne una) e quindi?
e quindi ormai è tardi.
doveva essere un'amicizia, un sodalizio; è diventata una guerra e l'abbiamo persa.
inutile dare la colpa all'ambiente e considerarlo nemico, abbiamo fatto tutto noi; da soli.
prima coll'estrazione del petrolio e altri materiali, poi con la cementificazione, a seguire l'ammorbamento dell'aria e in ultimo l'intossicazione del mare e di tutti animali di ogni ordine e grado fino a chiudere il cerchio e arrivare all'attuale agonia umana dove risuona assordante il silenzio dei colleghi degli attuali corruttori e corrotti, evidentemente complici in attesa di essere a loro volta beccati e poi assolti.


e dire che c'è chi sostiene che siamo figli di un'entità superiore... beh, se fosse vero che esiste e che ci ha creati, credo che abbia fatto la sua più grande cazzata.

6 commenti:

  1. La puntata di Presa diretta di domenica ha messo tanta tristezza anche a me. Io lo dico da anni, secondo me siamo in un punto di non ritorno. Quello che non capisco è come mai i nostri politici continuino a perdere tempo ad accumulare denaro pur sapendo che l'intero pianeta è arrivato alla frutta. Ma che ci dovranno fare mai con tutti quei soldi! L'Italia non è più il Bel Paese di una volta e persino paradisi come le Maldive sono in realtà terre di "monnezza". Il mare, tutto, sta diventando una gigantesca pattumiera.
    A questo punto, se è vero che Dio esiste, spero tanto che si organizzi meglio per la Fine del mondo, visto che la creazione gli è riuscita veramente male! :(

    RispondiElimina
    Risposte
    1. mi piange il cuore per essere arrivata alla determinazione di essere una rappresentante della peggior razza di predatori / distruttori del pianeta.
      ora rifarò il punto del tutto, ripartendo da questa considerazione... e immagino che sarà dura.
      credo anch'io nell'irreversibilità proprio perché ha sempre vinto il peggio della razza umana e i pochi che dissentono vengono pure derisi (leggi
      )

      Elimina
    2. Non posso leggere l'articolo Teti. Mi chiede di abbonarmi al corriere della sera prima.
      Comunque...sono affranta.

      Elimina
    3. strano... vabbhè .. copie e incollo:

      A FIL DI RETE DI ALDO GRASSO
      Mercalli e la scienza raccontata
      da un profeta di sventure

      Addio al rassicurante Angela: nel programma di Rai3 si sceglie il catastrofismo
      di Aldo Grasso

      Per risvegliare le coscienze ambientali, per sensibilizzare anche gli animi più indifferenti ai tetri destini del pianeta Terra è arrivato «Scala Mercalli», il programma di Rai3 condotto da Luca Mercalli che segna una nuova tappa nel percorso della divulgazione scientifica in tv: addio allo stile rassicurante di Piero Angela. Qui si sceglie la strada del catastrofismo (sabato, ore 21.20).
      Qualche segnale c’era già stato quando Mercalli aveva iniziato a occuparsi di previsioni meteorologiche in tv: in un attimo il sole, il vento e la pioggia erano diventati l’occasione per uno sfogo sul cambiamento climatico, per bacchettare gli stili di vita non proprio ecologici dei telespettatori (ma con il dispendio energetico di uno studio televisivo come la mettiamo?).
      Nel nuovo programma, ospitato in un Centro multimediale della Fao, il tono da professorino e da gufo con cravattino non è diminuito. Nell’ultima puntata per esempio si parlava, attraverso brevi inchieste e interventi di esperti in studio, dei rischi connessi all’innalzamento dei mari e allo scioglimento dei ghiacciai, conseguenze di un più ampio cambiamento climatico che sta trasformando le caratteristiche della fauna e spingendo intere popolazioni a migrare, con esiti imprevedibili sullo sfruttamento delle risorse energetiche del pianeta. Filippa Lagerbäck (per non dimenticare che li accomuna il brand di «Che tempo che fa») ha poi accompagnato Mercalli in un viaggio a Stoccolma per parlare di «resilienza», la capacità degli ecosistemi di adattarsi al cambiamento.

      È indiscutibile che questi siano rischi e problemi serissimi, per cui è necessario trovare soluzioni efficaci: ma è un rischio anche l’ideologia, l’affrontarli di fronte al pubblico televisivo con uno stile da «profeta di sventure». In fondo, come canta Bob Dylan, «non c’è bisogno di un meteorologo per sapere da che parte tira il vento». Nel frattempo, non sarebbe meglio salvare Rai3 dallo sprofondo?

      16 marzo 2015 | 14:42
      © RIPRODUZIONE RISERVATA

      Elimina
  2. Riguardo la location del programma ovvero un centro multimediale della Fao bene! Almeno a qualcosa di buono serve quel carrozzone inutile! Mi chiedo però se il signor Aldo Grasso critica con altrettanta enfasi tanti altri programmi spazzatura trasmessi a tutte le ore nelle altre reti. Non ho capito poi per quale motivo, secondo lui, sarebbe così rischioso parlare davanti ad un pubblico televisivo di temi così seri. Che dire ...il mondo è allo sfacelo e lui si preoccupa del tono da professorino e da gufo col cravattino di Luca Mercalli!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. comunque ho visto che molti hanno criticato il suo commento...

      Elimina