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(...) vecchia (e stanca) bio contadina part time,
considero il blog una finestra come le altre che ho in casa e,
per chi guarda da fuori, una stanza al pari di un'altra.
bella o brutta che sia,
mi soddisfa e tanto mi basta.

domenica 14 giugno 2015

ne ho visto due

il primo (tomorrowland) è buono solo per la 'pensata' di usare la famosa frase "io non sono cattiva è che mi disegnano così" rimaneggiandola in senso più generale: il mondo è cattivo perché qualcuno vuole farci pensare che lo sia, in realtà il futuro è roseo (ma nessuno sa come raddrizzare l'andazzo).
il secondo (le streghe son tornate) più divertente, soprattutto all'inizio, poi si perde un po' anche lui in un indefinito futuro che passa per l'happy end del finale del film.
insomma, in un presente da incubo la fantascienza è superata dalla realtà e quindi stufa.
gli apocalittici scenari che tanto stupivano e facevano riflettere in passato, ora paiono gag a confronto della cronaca.
sicuramente vincente sarebbe un nuovo filone che offrisse sbocchi al presente mostrando un ipotetico futuro 'risanato', allora sì che il genere fantascientifico ritroverebbe la sua verve di utopica e improbabile interpretazione di quel che verrà dopo.
ma da che tempo è tempo l'umanità si è sempre e solo appassionata ai paventati disastri, ai poemi tragici, all'orco cattivo e, appunto alle streghe.
ergo mi chiedo: che sia questa predisposizione auto premonitoria la causa, o l'effetto, di questo tempo che, a forza di immaginarlo pessimo, ha finito per diventarlo?

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