.
(...) vecchia (e stanca) bio contadina part time,
considero il blog una finestra come le altre che ho in casa e,
per chi guarda da fuori, una stanza al pari di un'altra.
bella o brutta che sia,
mi soddisfa e tanto mi basta.

sabato 27 febbraio 2016

di sposo fobia

è un giallo appassionante e insoluto: chi tra i due coniugi ne 'patisce' facendo subire all'altro le ristrettezze del vivere in ambienti stipati di ricordi tangibili fatti di ritagli di giornali, scarti dei giorni trascorsi, frammenti inutilizzati e inutilizzabili accatastati senza cura in un disordine perfettamente orinato per il disposofobico?



sembra qualcosa che arriva da un giorno all'atro, ma mi chiedo quando inizi e come mai a un certo punto 'la famiglia' eviti di alzare la bandierina e segnalare il problema.
vero è che poco si può fare, soprattutto quando viene alla luce in persone avanti con l'età.
esternamente nessun segnale apparente può rivelare problematicità nel soggetto, tranne forse il fatto che nessuno è mai stato mai invitato a mettere piede in casa sua.
ma ci sta..., soprattutto perché D. è sempre stato ed è presente e disponibile per tutti quindi, una volta tra le pareti domestiche, ha tutto il diritto di respirare in pace.
e invece quelle pareti sono ristrettissime, soffocanti, ormai invisibili come pure il pavimento e gli arredi.
l'uscio di apre solo quel tanto che basta all'accesso e alla sposa resta solo una sedia su cui trascorrere le ore domestiche.
ha sempre taciuto, solo adesso si è scoperto il segreto da alcuni che hanno ricevuto con quello l'onere della complice omertà.
e io faccio un po' fatica a ricordare con chi posso oppure no scambiare un parere sul dopo.
presto i due infortunati saranno dimessi e da qualche parte dovranno tornare.
l'ipotesi più quotata è fargli cambiare casa con la scusa di avvicinarsi a quella della figlia, ma è proprio lui il più recalcitrante e chi è allo scuro è stupito e incredulo.
il quesito è: uno sradicamento da quella memoria così totale e assoluta cosa comporterà nel fobico?
a naso direi niente di buono e penso al senso, meglio al non senso, di invecchiare a oltranza.

Nessun commento:

Posta un commento