ho letto che sia tra i più antichi, forse il primo in assoluto, testo in volgare.
mi viene da associarlo a un vecchio post, anche se il nesso potrebbe risultare poco evidente.
vergato tra l'VIII e il IX secolo su un prezioso codice antico da un burlone amanuense di Verona in quel di Toledo è stato scoperto e poi interpretato nel secolo scorso.
lo chiamano indovinello, ma sembra più una metafora, una libera interpretazione, quasi poetica, del ruolo dello scrivente e del suo stato d'animo nel momento in cui inizia il suo lavoro quotidiano...
una parola attaccata all'altra (chissà poi perché) per formare una sequenza più volte smontata fino ad arrivare alla formula definitiva che però nasconde il presunto significato originale che, dopo tanto pensare, pare consista in un parallelo tra il lavoro contadino e quello intellettuale (i buoi sono le dita della mano che sorreggono la piuma intinta nell'inchiostro che solca il foglio).
quindi non è il carro di buoi che tira di più? :P
RispondiEliminama sai che hai ragione?
Eliminaforse si può ricavare un'interpretazione erotica al tutto...:)
leggendo il Nome della rosa con tutto quello che succedeva nello scriptorium ... è il minimo :)
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