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(...) vecchia (e stanca) bio contadina part time,
considero il blog una finestra come le altre che ho in casa e,
per chi guarda da fuori, una stanza al pari di un'altra.
bella o brutta che sia,
mi soddisfa e tanto mi basta.

mercoledì 18 gennaio 2017

menti scosse

un sommesso continuo sottofondo sonoro tra il fumo e l'odore di legna bruciata che offusca il cielo di una giornata di sole e di vento.
suppongo siano i mezzi aerei che sorvolano i boschi in fiamme, troppi per pensare a un caso.
altrove, tra il vento e la neve, un altro più fragoroso boato, e poi ancora e ancora.
come ad agosto, qui brucia e là scuote tutto.
a questo punto i crolli delle macerie sono l'effetto minore rispetto al crollo nervoso che inevitabilmente abbatte l'animo di chi ha atteso aiuti (appena ripresi) sospesi dalle ferie natalizie, sotto valanghe di neve e di gelo in beata solitudine e abbandono.
persino la natura si è stufata di sentire parole vuote e ha deciso per un altro scrollone, sperando anche lei che serva a far arrivare quanto promesso.
adesso.

2 commenti:

  1. resto sempre più convinto che queste persone debbano emigrare, tutti, prendersi gli aiuti (se arrivano) e andarsene, organizzarsi per l'estero e mandare tutti a cagare. abbandonare macerie e baracche, stracci e miseria presente e soprattutto futura.

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    1. eh, ma infatti le migrazioni per problematiche ambientali sarà il fenomeno dei prossimi anni... il problema è che scarseggiano le destinazioni e anche l'accoglienza latita...

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