suppongo siano i mezzi aerei che sorvolano i boschi in fiamme, troppi per pensare a un caso.
altrove, tra il vento e la neve, un altro più fragoroso boato, e poi ancora e ancora.
come ad agosto, qui brucia e là scuote tutto.
a questo punto i crolli delle macerie sono l'effetto minore rispetto al crollo nervoso che inevitabilmente abbatte l'animo di chi ha atteso aiuti (appena ripresi) sospesi dalle ferie natalizie, sotto valanghe di neve e di gelo in beata solitudine e abbandono.
persino la natura si è stufata di sentire parole vuote e ha deciso per un altro scrollone, sperando anche lei che serva a far arrivare quanto promesso.
adesso.
resto sempre più convinto che queste persone debbano emigrare, tutti, prendersi gli aiuti (se arrivano) e andarsene, organizzarsi per l'estero e mandare tutti a cagare. abbandonare macerie e baracche, stracci e miseria presente e soprattutto futura.
RispondiEliminaeh, ma infatti le migrazioni per problematiche ambientali sarà il fenomeno dei prossimi anni... il problema è che scarseggiano le destinazioni e anche l'accoglienza latita...
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