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(...) vecchia (e stanca) bio contadina part time,
considero il blog una finestra come le altre che ho in casa e,
per chi guarda da fuori, una stanza al pari di un'altra.
bella o brutta che sia,
mi soddisfa e tanto mi basta.

venerdì 23 giugno 2017

famigliar_mente

ricapitolando: nasci da due individui che ti staranno nei piedi tutta la vita con la pretesa di farti fare quello che dicono loro (fino a una certa età) e poi te la condizionano fino alla loro fine (e spesso anche oltre).
in più ti ritrovi una certa quantità di esseri, altrettanto sconosciuti e casuali, con cui stringere legami per forza affettuosi e amichevoli.
fratelli e sorelle tuoi, dei tuoi genitori e rispettive figliolanze.
i cugini. 
sfido chiunque, ripensando all'infanzia, a negare di aver avuto una certa dose di perplessità e difficoltà a comprendere perché dei tipi qualsiasi, quasi sempre ritenuti degli inutili imbecilli patentati, si dovessero annoverare tra la schiera di consanguinei a cui riservare particolari attenzioni o prestare soccorso...
comunque: nel breve arco di tempo in cui ti illudi di esserti affrancato dai doveri famigliari (tra l'adolescenza e la mezza età) che fai?
a tua volta metti su famiglia, unendo ai tuoi guai e alle tue ataviche tare quelle di un altro nucleo di estranei che, con la tua stessa fatica, cerca di andare d'accordo.
neanche il tempo di realizzare il fallimento e le conseguenze dell'inevitabile separazione che ti ritrovi nelle vesti del figlio costretto a fare da genitore ai suoi vecchi che diventi, a tua insaputa, nonno o nonna a scartabellare il galateo famigliare per cercare di imparare a districarti nel nuovo difficile ruolo consapevole di mancare anche solo di un briciolo di famigliarità con qualcuno che la pensi come Victor Hugo: "Io contemplo, nei nostri tempi spesso neri ed oscuri, questo punto di luce che esce dalle culle e dai nidi. 
Ah! i figli dei nostri figli c’incantano, sono delle giovani voci mattutine che trillano. Sono nella nostra lugubre abitazione il ritorno delle rose, della primavera, della vita, del giorno! Il loro riso ci fa spuntare una lacrima sulle pupille e fa trasalire le pietre della nostra vecchia casa; il loro sguardo radioso disperde i terrori della tomba semi-aperta e degli anni gelidi e gravi; essi riconducono la nostra anima ai primi anni; fanno riaprire in noi tutti i nostri fiori secchi; e ci ritroviamo dolci, semplici, felici di nulla; il cuore sereno s’empie di un’onda aerea; vedendoli si crede veder sbocciare se stesso; sì, diventar nonno, è ritornare all’aurora..." o come Enrico Smeraldi, insomma con un po' di ottimismo e allegria invece che stordito come ti avessero suonato come un tamburo.

4 commenti:

  1. Risposte
    1. francamente l'avrei evitato... anzi pensavo che ormai il pericolo fosse scampato e invece...

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    2. ma io me lo vedo.. all'età della ragione...
      Caro diario,
      mia nonna ha un blog, un carattere impossibile, un orto che è un casino e poi che altro?

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    3. le tue parole mi rincuorano... comunque può già dirsi fortunato in quanto a nonni ci sono solo io... anche se i geni si ereditano a prescindere... vedremo, intanto si sa che nascerà più o meno a gennaio...

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