adesso la moda è sgomentarsi a tempo.
se succede qualcosa, ma soprattutto un attentato, dolore, disperazione e sdegno hanno sempre minor durata.
subito deve seguire una manifestazione di reazione e affermazione della libertà di vivere come sempre.
tutto deve tornare tassativamente come prima, possibilmente più allegro e festante.
stessa spiaggia stesso mare, perché è tempo di vacanze e niente deve interferire.
resterebbe da capire perché i tg e i palinsesti vengano rivoluzionati con speciali infiniti quanto inutilmente conditi di dettagli più o meno credibili e attendibili della tragedia di giornata (nel caso specifico c'è un riassunto interessante sul sito di rischio calcolato).
brusii fastidiosi in un'estate già costellata di miserie di ogni genere tra sorelle fatte a pezzi nei cassonetti; pullman che si schiantano sotto viadotti; ultraottantenni che nell'ora più torrida del giorno più caldo dell'anno vanno a farsi un'arrampicata estrema (in tutti i sensi); tornei di uxoricidi che si contendono il titolo del più stravagante; gommoni da diporto, da trasporto e di salvataggio che si perdono nelle derive marine ed umane; post discoteca da film degli orrori e poi le immancabili sciagure ambientali e gli eterni conflitti tra mitomani e folli capi di stato.
no tinc por (non abbiamo paura) scandiscono i catalani e con loro tutti quelli che a turno si ergono a paladini delle vittime di qualcosa che si dice abbia a che fare con il terrorismo islamico... come se tolto quello il resto fosse rose e fiori.
c'è di che avere paura, eccome!
perché le probabilità di finire ammazzati da un matto con lontani parenti di origini sospette sono irrilevanti e numericamente di molto inferiori alle vittime delle quotidiane tragedie.
allora forse ci dovremo abituare (o forse lo siamo già) a tirare dritto sperando di schivare i pericoli, ignorare la paura e i segnali che dovrebbero preservarci, vivere un presente di punti e linee ininterrotti, di cause ed effetti in automatico dove finché tutto gira come ci piace, bene, altrimenti ti uccido come se niente fosse e poi torno in spiaggia o mi vedo la partita in tv, che domani riparte il campionato.
decalogo da strage (ad uso giornalistico)
RispondiElimina- ci sono italiani tra le vittime? cordoglio
- ci sono bambini tra le vittime? foto please
- intervista a chi ha visto e c'era, meglio se sta piangendo
- foto furgone e dettagli anche insulsi, tipo lo avevano noleggiato alle 14e35.
- i servizi segreti lo sapevano
- anche la polizia era stata allertata
- i nomi dei terroristi erano noti alle forze dell'ordine
- (in chiusura) i sistemi di sicurezza sono stati intensificati (che sino ad ora pettinavamo le bambole)
- viene confermato l'allerta 4 (e quindi?)
- verranno messe delle barriere di cemento (così sarà più facile individuare le zone dove colpire)
onestamente parlando (i media) ti disgustano così tanto che ti tolgono anche la pena per le vittime... comunque speriamo che il califfato non si metta a rivendicare anche gli orli sbagliati o siamo finiti del tutto...
Eliminausano una terminologia ributtante, mi chiedo le scuole di giornalismo a che livello siano cadute
Eliminasospetto che vengano pagati a seconda delle ripetizioni del concetto e di determinate parole usate reiteratamente indipendentemente dall'argomento che trattano...
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