ce ne sarebbero troppe da dire e allora meglio tacere, ma i giorni passano e il blog sembra morto e allora meglio scremar via le cose tristi e tragiche e dedicarsi a brevi commenti su varie amenità tra il semi serio e lo spassoso.
ieri gran tappone al giro. che se ne dica della tattica studiata al tavolino e dei milioni spesi per il successo della squadra cyber robotica, l'impresa della fuga a ottanta chilometri dal traguardo in una frazione con oltre duemila metri di dislivello riporta i tifosi delle corse in bicicletta ai tempi del ciclismo eroico dei suoi illustri pionieri e all'attesa dell'altrettanto dura e spettacolare ultima tappa di oggi in vista della passerella conclusiva di domenica a Roma.
traguardo in vista anche per il governo, forse, chissà, anzi no, ma tutto può essere... una partita più ardua da interpretare e da raccontare.
ricapitolando: ci hanno mandato a votare su programmi vaghi e alleanze traballanti poi, due estremi apparentemente inconciliabili, hanno fatto il programma insieme e han pure pensato bene di farsi legittimare dai gazebo e dalle consultazioni on line da non si sa bene chi e da quanti, intanto han deciso le poltrone da sottoporre al presidente incuranti della prassi costituzionale e adesso sono pure arrabbiati.
intanto perché il capo si stato si ostina a pretendere che venga rispettato un minimo di decoro e poi per via della nomina di un giovane ottantunenne all'economia dalle idee giustamente un po' bislacche (vista l'età, ma ci sono un sacco di giovani inesperti che la pensano uguale) e preoccupanti per la tenuta di quel poco di considerazione che per pietà ancora viene concessa a questo paese dall'establishment straniero che, per carità, nessuno dice né ho mai detto che sia il non plus ultra dei desiderata della gente comune che si sbatte quotidianamente per sbarcare il lunario, ma è pur sempre un sistema globale in cui o si sta dentro per sopravvivere o si viene estromessi e si muore.
insomma si pedala al giro e si rema in politica, in entrambi i casi vince chi arriva primo, ma nel secondo caso ci sono tre ex aequo formati da due mezze figure che unite fanno mezzo cervello e da un braccio. che sia l'attuale predestinato o che cambi, sempre mero esecutore resta.
al momento c'è il professore avvocato che ci ha subito rassicurato sul fatto che si farà difensore degli italiani, dando quindi l'impressione di essere consapevole che quanto si deciderà di fare sarà a nostro danno, ma potrebbe arrivare un professore chirurgo che promette mutilazioni a tutti, un professore dentista che offre protesi gratis o magari un professore di scientology che distribuisce i famigerati psicofarmaci di cui tanto si preoccupa il leader leghista e di cui, in effetti, avrebbe un gran bisogno.
Si apre con i ciclisti eroi, e si chiude con i psicofarmaci di Salvini... spero non ci siano nessi, stavolta, tra i due estremi.. ;)
RispondiEliminala ricerca del nesso è impresa sempre più ardua... ormai tutto è possibile... se ne stanno inventando di ogni... ora spunta il ministero dell'economia con due ministri... stiamo per vedere cose che gli umani...
Eliminagli aggiornamenti di oggi da Roma, se da una parte hanno confermato la vittoria (meritatissima) di Froome, dall'altra hanno decretato l'affondamento della barchetta di Conte e assurdi strascichi di minacce dei due squadristi Salvini e DiMaio
RispondiEliminamassimolegnani
che adesso, per ottimizzare il 'lavoro' svolto hanno solo da presentarsi uniti alle elezioni, che immagino vincerebbero, sperando che savona (vista l'età) sopravviva.
Eliminapersonalmente spero che il governo del presidente regga almeno fino all'elezione del nuovo capo di stato così da dare il tempo ai due 'alleati' di sciogliersi come neve al sole e magari ripartire con più grano salis in zucca.