evo finito

c'è voluto un po' di tempo per andare e tornare.
pensavo di essere nel medioevo e di sognare, invece ci ero finita davvero.
proprio io che dicevo sempre che avrei voluto nascerci ho scoperto che invece ci sarei stata malissimo e mentre rimuginavo su tutto quello che avevo perso nel viaggio in quel passato, mi sveglia una voce curiosa che mi spiega che sì, qualche problemino c'è, ma niente a confronto di quello che le avevo raccontato del mondo da cui provenivo e che probabilmente avrei potuto trovare qualcosa di simile in un tempo ancora più remoto...
rincuorata dalla possibilità che esistesse un'origine certa delle assurdità odierne, le ho creduto e mi sono avventurata lungo le età della storia fino ad arrivare ai primordi delle civiltà umane, ma ogni volta trovavo qualcuno che mi esortava ad andare ancora più indietro.
l'ultimo neanche sapeva parlare, ma solo agitare una clava e con quella mi indicava la via di casa come a dire: torna da dove sei venuta che qui gente strana non ne vogliamo e di gadget di plastica non sappiamo cosa farcene e ci fanno anche ribrezzo, ma poi vedendo il mio sgomento si muove a compassione; sposta la clava e l'indirizza verso una grotta di terza mano come dire: vabbhè, dai stai pure basta che taci.
ero quasi felice.
purtroppo mi son svegliata nel mio letto, qui ed ora nell'evo minimo, anzi nullo.