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(...) vecchia (e stanca) bio contadina part time,
considero il blog una finestra come le altre che ho in casa e,
per chi guarda da fuori, una stanza al pari di un'altra.
bella o brutta che sia,
mi soddisfa e tanto mi basta.

sabato 28 settembre 2019

sociologica_mente

avevo scelto di chiudere così il luogo parallelo al momentaneo che via via si era disabitato... immaginando una data ben più lontana di quella ipotizzabile oggi.
che io ricordi l'ultima rivoluzione culturale è stata il '68 e a posteriori direi che ha dilagato perché in fondo a chi interessava l'amore libero e qualche fiore tra i capelli?
anzi, i poteri forti che seguono regole mai scritte ma molto applicate e condivise (tra loro, ovvio), probabilmente erano ben felici di quella 'distrazione' di masse 'alternative' ma ben poco incisive e pericolose.
diverso discorso per il terrorismo e i vari fenomeni ad esso associato che invece li hanno preoccupati e impegnati nella strenua battaglia di repressione, ma questo è un altro discorso.
adesso c'è Greta, ma quanto durerà?
e a cosa servirà la mobilitazione di milioni di giovani adepti?
il rispetto del mondo in cui insieme agli esseri umani vivono piante e animali è qualcosa che importa nella misura in cui rende un po' più nobile l'anima, ma dubito possa incidere significativamente sul suo ineluttabile destino.
quei poteri resteranno indifferenti a un fenomeno già segnato a equivalere a una moda passeggera perché mai gli verrà riconosciuta importanza e valore anzi, verrà strumentalizzato e addomesticato così da 'servire' ancor più e meglio a fini del tutto diversi.
perché, comunque sia, tra quelle regole mai scritte, sono di più quelle contrarie alla sopravvivenza umana di quelle a favore.
i grandi temi etici e morali diventano argomento per una propaganda da cetto laqualunque: chi getta merendine come novella maria antonietta, chi promette di piantare un albero (specificando: 'vero') per ogni tesserato del suo nuovo partito tra il giubilo e il gaudio di folle inneggianti a prescindere.
e poi il tutto a cui si assiste impotenti e che in buona parte riguarda l'evoluzione stessa del pianeta e quindi è imprescindibile e a cui invece di adattarci ci opponiamo con rimedi che è assodato come siano solo capaci di accelerare e aggravare il problema e crearne dei nuovi.
che i ragazzi e le ragazze che mi innervosiscono solo a sentirli parlare a frasi fatte scimmiottando la loro paladina imparino a praticare la civiltà che noi genitori abbiamo trascurato di tramandare perché è cosa buona e giusta, sana e civile.
come il commovente e verace ragazzino (potito) che come altri agisce 'consapevolmente' per affermare i suoi principi invece di aggregarsi in contesti fittizi perché sorgono da un moto compulsorio che svanisce al primo sacrificio materialistico e consumistico (e di questo sono stracerta anche se a malincuore).
quel che è fatto è fatto, serve a niente rimproverare e recriminare come se un'ammissione di colpa potesse qualcosa.
conta il fatto che è quello che si fa adesso, e si pensa di fare poi, porta in una direzione contraria rispetto alla meta che per alcuni può ancora essere raggiunta.
già cinquanta anni fa c'era chi sosteneva con preoccupata animazione che in pochi decenni ci saremo ritrovati al punto in cui viviamo l'oggi e quei poteri sono rimasti sordi.
han continuato col nucleare, con le scorie imboscate, con le sofisticazioni alimentari, con l'inquinamento terracqueo e le polveri, gli incendi, le monocolture, gli allevamenti intensivi, l'utilizzo di sostanze e materiali nocivi ecc, ecc... e così sarà nei secoli dei secoli (pochi) che ci restano.
bene coltivare la consapevolezza e agire con rispetto e dignità, però ogni giorno, per tutta la vita e ben sapendo che comunque servirà solo a morire con fierezza quando ci troveremo davanti al plotone di esecuzione non appena si accorgerà che ancora esistiamo nonostante l'impegno a sopprimerci che anima l'essere umano non appena giunge al potere.

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