Il difetto perfetto_bis

sempre per rimanere sul generale, anche perché nel commenti al post precedente non vi siete molto sbilanciati/e, torniamo all'elenco:

Ipotizziamo una persona a cui viene detto che ha i difetti elencati a sinistra e ditemi se non si difenderebbe giustificando e motivando attraverso le frasi e i termini che aggiungo alla loro destra:

A_avarizia___ in verità sono generosissimo/a, con chi lo merita ___ parsimonioso/a, avveduto/a

B_bighellonare___ ognuno ha i suoi tempi___ meditare

C_cialtroneria___ esagero un po', simpaticamente___ socialità

D_disobbedienza___ il mondo è pieno di pecoroni/e___ anticonformista

E_egoismo___ non ero così, poi la vita mi ha cambiato/a ___ autostima

F_faciloneria___ la semplicità è una dote___ essenzialità

G_gelosia___ è una prova d'amore ___ interesse

I_irascibilità___ troppi imbecilli in giro___ indipendenza

L_lussuria___ il piacere è un dovere___ godereccio/a

M_mentire___ nego, nego tutto! ___ sbadato/a

N_narcisismo___ solo perché amo il bello?___ esteta

O_opportunismo___ le occasioni passano una volta sola___ sensitivo/a

P_prepotenza___ purtroppo il mio difetto è che ho sempre ragione___ risolutezza

Q_qualunquismo___ tanto che cambia? ___ realismo

R_radicalizzazione___ sono coerente, duro/a e puro/a ___ concretezza

S_spiare___ mi interesso a te ___ responsabilità

T_tradire___ non so di cosa parli___ fedeltà (a se stessi/e)

U_usurpare___ se ci teneva se lo/a teneva___ meritocrazia

V_vacuità___ poi, dopo, aspetta, non so, forse ___ estroso/a

Z_zappettare___ la chiarezza innanzi tutto___ approfondimento

ora ditemi voi se è possibile intendersi.

anche il discorso del riflettere i difetti altrui (a parte che mi chiedo come mai lo stesso non valga per i pregi), ma non regge.

Prima bisognerebbe accordarsi sul difetto e poi eventualmente ammettere che sia condiviso.

Ma il più delle volte i due non sono d'accordo sulla definizione poiché ciò che a me appare come un difetto può non esserlo per l'altro che può addirittura intenderlo come pregio, pertanto, per assurdo ci si ritrova a criticare l'altro/a per quello che egli/ella considera pregio.

Segno che alla base delle diatribe c'è spesso altro dalle parole e dagli esempi a cui si ricorre per chiarirsi.

Certe classificazioni sono semplificazioni di un modo di sentire che sarebbe più vero liquidare con un "mi stai sul caxxx" oppure, nei casi estremi, passare direttamente al taglio delle gomme e in mancanza di quello a una scazzottata, oppure (per il gentil sesso)___ beh___ questo semmai alla prossima puntata:)