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(...) vecchia (e stanca) bio contadina part time,
considero il blog una finestra come le altre che ho in casa e,
per chi guarda da fuori, una stanza al pari di un'altra.
bella o brutta che sia,
mi soddisfa e tanto mi basta.

lunedì 16 maggio 2011

passatempo del passare dal tempo nel senzatempo








Allegria di naufragi (Versa il 14 febbraio 1917)

E subito riprende
il viaggio
come
dopo il naufragio
un superstite
lupo di mare


Senza più peso
Per un Iddio che rida come un bimbo,
tanti gridi di passeri,
tante danze nei rami,

un'anima si fa senza più peso,
i prati hanno una tale tenerezza,
tale pudore negli occhi rivive,

le mani come foglie
s'incantano nell'aria...

Chi teme più, chi giudica?



È ora famelica
È ora famelica, l'ora tua, matto.

Strappati il cuore.

Sa il suo sangue di sale
E sa d'agro, è dolciastro essendo sangue.

Lo fanno, tanti pianti,
Sempre più saporito, il tuo cuore.

Frutto di tanti pianti, quel tuo cuore,
Strappatelo, mangiatelo, saziati.




Tramonto




Il carnato del cielo

sveglia oasi
al nomade d'amore



I giorni e le notti
I Giorni e le Notti
suonano
in questi miei nervi d'arpa
Vivo
di questa gioia malata
d'universo
e soffro
per non saperla accendere
nelle mie parole


In memoria
Si chiamava
Moammed Sceab

Discendente
di emiri di nomadi
suicida
perché non aveva più
Patria
Amò la Francia
e mutò nome

Fu Marcel
ma non era Francese
e non sapeva più
vivere
nella tenda dei suoi
dove si ascolta la cantilena
del Corano
gustando un caffè

E non sapeva
sciogliere
il canto
del suo abbandono

L’ho accompagnato
insieme alla padrona dell’albergo
dove abitavamo
a Parigi
dal numero 5 della rue des Carmes
appassito vicolo in discesa.

Riposa
nel camposanto d’Ivry
sobborgo che pare
sempre
in una giornata
di una
decomposta fiera

E forse io solo
so ancora
che visse

Locvizza il 30 settembre 1916


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