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(...) vecchia (e stanca) bio contadina part time,
considero il blog una finestra come le altre che ho in casa e,
per chi guarda da fuori, una stanza al pari di un'altra.
bella o brutta che sia,
mi soddisfa e tanto mi basta.

martedì 21 giugno 2011

cucinando

nessuno regala più niente a nessuno e anche il baratto che sembrava tornare in auge è stato dismesso.
non so se qualcuno ci ha fatto caso, fino a qualche anno fa era frequente andare cercando qualcosa da regalare in una qualche occasione che non fosse un evento, una ricorrenza, un obbligo, magari una cena, un moto dell'animo, non so.
sarò io che noto questa cosa, forse non è vero che sia così.
mi ci ha fatto pensare una persona quando le ho detto che mi hanno dato un coniglio e che stasera lo avrei cucinato, mi ha subito detto, sapendo che sto in campagna, "ahhh bello! ti hanno regalato un coniglio!"
e io ho pensato: "no, calma, me lo hanno allevato, ammazzato, pulito e fatto a pezzi, ma non me lo hanno regalato!"
però è vero che qualche anno fa ogni tanto qualcuno passava con qualcosa, uova, verdura, frutta, forse una volta anche un coniglio, ma adesso no.
il coniglio lo paghi e anche più caro di quanto costa alla coop, però è più buono!
ieri ho fatto il fegato alla veneziana con il fegato del coniglio, due etti pesava che per essere un coniglio, anzi era una coniglia in verità, mica è poco?
due chili e passa, ci mangio un sacco di volte, e se viene qualcuno va bene, anzi benissimo! quindi alla fine non è che siano spesi male sti quasi 20 euro.
però resta il fatto che a me sembra che nessuno più regali niente a nessuno.
ero al telefono per strada oggi e si ferma un camioncino rosso con il tipo da cui compro l'olio.
scende mi saluta, fa un lungo giro ma insomma perché si era fermato?
alla fine mi dice: "ne hai ancora olio? se ti serve mi raccomando!"
sono sicura che se gli dicevo "sì vengo domani a prenderne 5 litri da regalare", o che non ne avevo più mi offriva da bere. invece gli ho risposto che ero servita, e lui "allora ciao, stai bene" ed è andato.
questo non c'entra con il discorso che facevo, però è indicativo.
alla fine nessuno regala più niente a nessuno e tutti cercano di vendere qualcosa ed evitare di comprarla.
mah! io non vedo motivi di cambiare le mie abitudini.
a me piace un sacco fare regali!
magari sono gli altri a deludersi perché una volta erano regali spaziali adesso sono altrettanto studiati ma molto poveri, ma per me mica è diverso, per me valgono uguali, stesso piacere.
oltretutto non mi dispiace per me che si sia persa l'abitudine perché tanto io di regali non ne voglio, non li accetto, mi mettono a disagio, li detesto, ma per il mondo in generale che mi sembra consideri vergognoso regalare una bottiglia d'olio o un pacco di pasta o un sacchetto di semi.
quello che mi dispiace, anzi mi fa incazzare, è che le stesse medicine che due mesi fa me le passava la mutua, oggi le danno gratis solo a chi ha una data patologia tra quelle per cui il farmaco è preposto e gli altri pagano.
anche chi come me ha l'esenzione totale, fuori dal prontuario farmaceutico o come accidenti si chiama.
devo farmi venire i calcoli al pancreas e se voglio evitare che mi vengano devo pagare o barare, alla faccia della prevenzione e alla faccia di chi sostiene che questo governo non mette le mani nelle tasche (guarda caso proprio in quelle già vuote di loro).
bah!
qualcuno vuol favorire?

18 commenti:

  1. Teti, ma ci hai messo anche i capperi nel coniglio?
    Se abitassi vicino a me ti regalerei volentieri zucchine, insalata, ancora un pò di fragole , marmellata fatta in casa, cetrioli (non killer!), spinaci, bieta, cavolo verza e tra poco anche pomodori, pere, fichi, poi visciole e a settembre ottobre le mele cotogne. Quest'anno ho un'orto generoso...son gli amici qui...gli pseudo amici...ad esserlo poco :((

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  2. PAOLA
    questa volta l'ho fatto su ricetta della allevatrice di coniglie che me l'ha data solo con capperi e olive nere.
    e sul conoscerci, mannaggia non farmici pensare che averlo saputo prima "abusavo" ma non è detto che non succeda, e anche entro l'anno, che torni nel lazio:)
    l' era a mezza cottura, ora è più colorito:)

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  3. puoi venire a trovarmi quando vuoi! Il panorama è bello, vita semplice e tranquilla... certo non c'è il mare vicino, ma ci sono diversi laghi e Terminillo e Roma (che non è ladrona!) ad un'ora e poco più da qui. O anche L'Aquila se vogliamo ammirare la città "ricostruita" dal Sior Berlusca è vèro! :))
    Io vado pazza per il coniglio alla cacciatora!

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  4. PAOLA
    eheh e lo so lo so:)
    ti ringrazio tanto, ma al momento voglio percorrere altre due direttrici e stanno entrambe a nord:)
    e in ogni caso, mica vorrei venirci da sola a trovarti!!
    spetta che mi organizzo e arrivooooooo!!

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  5. Va benissimo! Non ho problemi e aggiungo un posto a tavola! Però te lo dico subito eh...non ammazzo conigli! Li compro anch'io dal mio vicino "allevatore" di fiducia!
    Per il momento...notte!

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  6. PAOLA
    l'ho assaggiato, anche perchè non avevo cenato, buonino, ma forse mi piace di più semplicemente infarinato, cotto e condito col limone.
    'notte:)
    ps un posto? fai almeno 6! è quell'idea di affittare un pullmino e scarrozzarci per lo stivale:) ma c'è tempo:) sto ancora reclutando;)

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  7. Non mangio carne...
    Preferisco la pizza!

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  8. con i tempi che corrono nessuno regala più niente...buongiorno

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  9. MIA_EURIDICE
    urka spetta che mi riprendo dall'emozione per questa rivelazione straordinaria!
    sì sapevo anche io che c'è gente che non mangia la carne.
    vuol dire che ti lascio le olive.
    (immagino che anche quelle ti facciano schifo, beh, qualcosa in casa c'è sempre, mangerai insalata!)

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  10. AMOON
    ___ quello lo avevo già detto io!
    buon giorno!

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  11. Ricordo quand'ero piccolo si costumava che, quando si andava a trovare qualcuno, cosi, anche tra siore e comari, si portava che ne sò, un pacco di caffè, dei biscotti savoiardi da inzuppare nel marsala, il vermuth. Lo chiamavano un preente. Non è che avessero soldi che giravano a quel tempo, qua in campagna, però le caramelle per i bambini, se era un uomo, o i cioccolatini, insomama arrivavano sempre con qualcosa, un dono che chiamavano un pensiero. Un presente è meno bello. Ti ho portato un pensiero. Ah non dovevi, non serviva che ti disturbassi. Il pensiero lo abbiamo ancora ma,non sò a me pare diverso, un altro modo di stare, di incontrarsi, di ricorrere al simbolico. Ero piccolo però rubavo qualche sorso di marsala, di vermuth o di china. Die tre sorsi e scappavo. Mi tirava di quelle renghe. Dove lavoro io che ci sono femmine che vivono in campagna, hanno l'orto e le bestie beh, a me qualche borsa di verdura la portano. Cosi, dicendo che ne hanno tanta. Poi però succede che siccome le bestie e la verdura dell'orto sono sempre meno quelli che ci stanno dietro, allora hanno i figli prima, i suoceri, parenti e via discorrendo ed è difficile che avanzinbo qualcosa. Poi, da quando hanno inventato i surgelatori beh, la ficcano la dentro. Insomma ho perso il filo ma volevo dire anche un'altra una due cose. Vediamo dopo se mi vengono. Mi piace quando scrivi questi post qua. Ciao

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  12. SIMURGH
    allora dillo che vuoi la donna casalinga:))
    adesso ti spiego l'ardito passaggio mentale:
    l'ho detto perchè sono pensieri di mentre cuncinavo mentre aspettavo tra una girata e l'altra che cuocesse.
    infatti quando il post è finito mica era ancora cotto!
    ma vabbhè, tanto per la foto andava bene:)
    quando stiro anche mi faccio delle pensate!
    ho 54 anni ne avrò stirata di roba, ogni volta che metto la spina nella presa, vedo la stessa scena:
    mia madre che stira e io sulla panchetta che la guardo che parla da sola, fa le facce, si torto, ragione,bisticcia, una volta che non mi ero neanche accorta che stesse un po' male, all'improvviso viene verso di me e mi tira un manrovescio (dava delle sberle secchissime) fortissimo e mi dice:
    "Tho, questo è per tua sorella"
    "ambhè, ho pensato. meno male che non io non ho fatto niente!"
    rido ancora quando ci penso:)
    prendere e dare uno schiaffo per interposta persona è originale!
    quando pulisco invece penso meno.
    non so perchè, ma essendo minuziosa entro più nel ruolo di agente disinfestante e bado solo a quel che faccio, sarà che lo faccio tanto di rado da quando abito sola che di fatto succede quando proprio non ne ho altre a cui pensare o da fare:)

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  13. quando c'è il sughetto è più buono, si fa la scarpetta :P

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  14. PIER
    vedi?
    lo dicevano anche allora e varrà sempre!

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  15. TETI
    e gli arditi passaggi
    Ho sviluppato questa idea osservando, nel tempo, la produzione dei pensieri. Il luogo, il contesto, la scenografia ne influenzano la categoria in cui vai a pescare. Devo scrivere un articolo saggio per Il Manifesto su questo. Per esempio l'altra sera al bar diVino a star la con lo spritz appoggiato al banco mi venivano pensieri da nervoso a guardare la gente e a dirmi ma guarda quello che mona o quell'altra che oca vanesia e sentire i discorsi che facevano e dopo seguivo con una teorizzazione spregevole rivolta al genere umano, cinica e malevola. Il bar diVino, che neanche mi ricordavo ha come un terrazzino sul retro di quelli che hanno gli appartamenti nei condomini, anche se è a piano terra e insomma sono andato a sedermi la fuori da solo, con lo spritz e il mio blocchetto a spirali e insomma è cambiata da cosi a cosi. Tutt'altro genere di pensieri, piu placidi e lievi, astrazioni mentali, ghirigori, palpitazioni d'amore. Era passato un minuto eppure. Ad esempio quando vado a fumare una sigaretta in terrazza da solo, ecco mi vengono in mente le cose che devo fare, che rinvio, come uccidere mio fratello, o impiccarmi o pagare il bollo delle macchine. Se sei la da solo che mangi e fanno il telegiornale i pensieri sono tutte lagne e magagne e mandi tutti a cagare.
    Allora mi è piaciuto che anche tu confermi l'assunto del luogo come produttore di specifici circuiti di pensate.
    Da premio è la scena che descrivi di tua madre. Esilarante.
    Che ragionamenti che si fanno qua, però

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  16. SIMURGH
    si passa il tempo aspettando l'evento delle 18:))

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