momentaneamente: nostalgia?

domenica 5 giugno 2011

nostalgia?

fantastica versione!!

e poi, l'uomo che arriva alla destra del microfono

dice, mentre suona la sveglia,

"grazie, buonanotte, è ora di andare a casa"
e lo fa velocemente ricordando
"noi siamo i Sultani dello Swing"

6 commenti:

Anonimo6 giugno 2011 alle ore 02:00
Ciao Teti sono Ecate-Cassandra sempre non loggata.
Bellissimo video e bellissime parole ad accompagnarla, sono stata molto assente per via dei referendum impegnata nella campagna per i 4si credo che affrancarmi un po da questi luoghi per tale finalità vada bene, anche se mi sono mancati i tuoi "razzi" (come quelli di Baudelaire se hai letto mon coeur mis a nu sai di cosa parlo) ciao.
RispondiElimina
Risposte
Amoon6 giugno 2011 alle ore 09:01
bello il video belli loro...sono il gruppo che mio fratello da bambino mi costringeva ad ascoltare :)
RispondiElimina
Risposte
teti9006 giugno 2011 alle ore 09:46
ECATE_CASSANDRA
ti ringrazio ma preferisco che stai dove sei a fare quello che fai, cerco di darmi da fare anche io nel mio piccolo!!
bisogna insistere!!!!
RispondiElimina
Risposte
teti9006 giugno 2011 alle ore 09:46
AMOON
finalmente!!! ore vengo a curiosare del tuo viaggio:))
RispondiElimina
Risposte
cartisea6 giugno 2011 alle ore 10:21
anche a me piacciono molto, ed il finale a tre di questo video è da brividi :D
RispondiElimina
Risposte
teti9006 giugno 2011 alle ore 10:26
CARTISEA
we, we, sorella!!!
si vede (nelle dinamiche corporee) che sono più anni 80 che 70, ma mi ha fatto un piacere tale risentire quel brano e in più trovare quellla versione estesa che passo sopra al look;)
RispondiElimina
Risposte

Aggiungi commento

silenziosamente

La società contemporanea teme il silenzio, sente la necessità di coprirlo, annullarlo, negarlo creando città rumorose, luoghi di ritrovo frastornanti, momenti di solitudine anch’essi fitti di suoni (il cellulare che squilla, la musica dell’iPod nelle orecchie...).

Forse perché spesso silenzio diventa sinonimo di solitudine, isolamento, vertigine di vuoto. Eppure una lunga tradizione, che affonda le sue radici in un tempo lontano, dice che è ricchezza e non mancanza, pienezza anziché vuoto, gioia piuttosto che tristezza, nascita invece di morte.

Oppure accidia (ovvero: indolenza, inerzia, negligenza, tedio, ansietà del cuore) una forma di torpore o, secondo la traduzione della parola greca da cui origina, uno stato di noncuranza (a=non e kedos=cura), una mancanza di affezione, un senso opprimente di vacuità accompagnato da una strana noia irrequieta e insoddisfatta che prende di mira in particolar modo le persone solitarie e le assale specialmente nelle ore del mezzogiorno… continua a leggere

Henry Miller su Anais Nin

Sei così pronta, così intelligente.
Ma non mi fido della tua intelligenza.
Tu crei uno schema meraviglioso, tutto è al suo posto, e sembra chiaro in un modo assolutamente convincente, troppo chiaro.
E intanto, dove sei tu?
Non sulla chiara superficie delle tue idee, no, tu ti sei già tuffata più a fondo, in regioni più oscure, così uno pensa che tu gli abbia dato tutti i tuoi pensieri, ma lo immagina soltanto che tu ti sia svuotata in quella chiarezza.
Invece ci sono strati e strati - sei senza fondo, insondabile.
La tua chiarezza è ingannevole.
Sei la pensatrice che suscita in me più dubbi, più confusione, più turbamento.

epicuro

La carne non ammette limiti nel piacere, e il tempo che serve a procurarle tale piacere è anch'esso senza limiti. Ma il pensiero che ha appreso a ragionare intorno al fine e al limite di ciò ch'è pertinente alla carne, e che ha soppresso il timore dell'eternità, ci rende possibile una vita perfetta, per cui non sentiamo più l'esigenza di un tempo infinito: esso non rifugge dal piacere ne, quando le circostanze ci portano al momento di uscire dalla vita, può dire di andarsene avendo tralasciato qualcosa di ciò che rende questa ottima.