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(...) vecchia (e stanca) bio contadina part time,
considero il blog una finestra come le altre che ho in casa e,
per chi guarda da fuori, una stanza al pari di un'altra.
bella o brutta che sia,
mi soddisfa e tanto mi basta.

sabato 2 luglio 2011

le vie del Caso


Il Libero arbitrio entra in scena dopo che il Caso fa incontrare.
Andare col Caso impone di tener saldo il libero arbitrio.
Altrimenti è il Caos che è cosa diversa dal Caso.


_ Eh, _ disse Gabriel, _ impossibile spiegarlo, sono cose che capitano senza saper perchè. Colpo di genio.
Finì il suo bicchiere di granatina.
_ Che ci vuoi fare. Gli artisti. Così.

(...)

Nell'ora in cui si bevono i sughi di frutta di forti colori e i liquori forti di pallidi colori, sarebbero rimasti essi fermi sulla detta panca vellutata, scambiandosi, nel turbamento delle loro mani allacciate, vocaboli prolifici di comportamenti sessuati in un prossimo avvenire. Ma, alto là, rispose Trouscaillon, non posso qui, su due piedi. Ne va di mezzo la divisa; mi lasci il tempo di mutare panni. E le rifilò un randevù per l'aperitivo al ristorante dello Sferoide, più in su a destra. Giacchè egli abitava rue Rambuteau.

(...)

Ma con precisione, cos'è una zia?_ chiese familiarmente Zazie, col tono di vecchia amica. _ Una checca? Un frocio? Un pedè? Un ormosessuale? ci sono delle sfumature?

(...)

La palla motrice era situata in f2, l'altra palla bianca in g3 e la rossa in h4. Gabriel si apprestava a bocciare e, a questo fine stava mettendo a punto la sua tattica. Disse:
_ Non la scolli più, quella tardona.

(...)

In mezzo all'ammirazione generale sollevò il suo affare per percuotere quindi la palla motrice onde farle descrivere un arco di parabola. Il colpo, deviando da quella che sarebbe stata la sua corretta applicazione, scese a sciabolare il tappeto con uno sfregio il cui valore commerciale era ben tariffato a cura dei proprietari del locale. I viaggiatori che, su altri arnesi analoghi, si erano vanamente sforzati di produrre un analogo resultato, manifestarono la loro ammirazione. Era ora di andare a cena.

liberamente tratto da "Zazie nel metro" il giorno che l'ho preso in libreria aprendo a caso e poi decidendo, dopo aver evidenziato quel che leggevo (cosa che ovviamente mi porta poi comunque ad acquistare il malcapitato libro), che non c'è niente da fare, Raymond Queneau ha classe da vendere, comprare e mangiare.



6 commenti:

  1. ma la frase sul libero arbitrio è di Teti o di Queneau? di chiunque sia, la quoto in pieno. è la seconda volta oggi che mi imbatto in un qualcosa del genere, ovvero, la prima frase nella quale mi sono imbattuta era di Terzani: "Una buona occasione nella vita si presenta sempre. Il problema è saperla riconoscere e a volte non è facile. La mia, per esempio, aveva tutta l'aria di essere una maledizione." magari sembra che non c'azzecchino l'una con l'altra, invece io le ho sentite complementari. forse il caso vuole dirmi qualcosa, chissà che cosa...

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  2. GUCHI
    questa dici?

    Il Libero arbitrio entra in scena dopo che il Caso fa incontrare.
    Andare col Caso impone di tener saldo il libero arbitrio.
    Altrimenti è il Caos che è cosa diversa dal Caso.

    è mia:)
    dopo aver bevuto due bicchieri di vino, però:))

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  3. oh yes, proprio quella!
    e anche con l'alcool, e due! dicevo prima alla mia amica F. che dovrò cominciare a scolarmi due birre (o equivalente) prima di uscire di casa.

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  4. GUCHI
    ahahah, non c'è il due senza il tre!
    chissà la prossima cos'è?

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  5. GUCHI
    laWanda? e cosa c'entra?
    mi sfugge la coincidenza:))
    comunque lasciatela in pace sta povera donna, con sto caldo!
    (parlo anche nel nostro interesse:))

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