.
(...) vecchia (e stanca) bio contadina part time,
considero il blog una finestra come le altre che ho in casa e,
per chi guarda da fuori, una stanza al pari di un'altra.
bella o brutta che sia,
mi soddisfa e tanto mi basta.

giovedì 25 agosto 2011

ma che bello


oggi nemmeno un insulto:)

quasi mi torna la voglia di scrivere, ma su cosa?

beh, potrei scrivere sullo scrivere.

dunque vediamo, un pentagono (?) di criteri su cosa serve:

1_ a parte carta e penna o matita o pc e due mani, anche se ne basterebbe una, ma l'altra serve a tenere fermo il foglio o a digitare come provetta dattilografa, serve un argomento, possibilmente su cui si abbia una qualche nozione o esperienza.

2_ conoscere almeno sommariamente la lingua in cui ci si intende esprimere, ma è consentito l'uso del vocabolario per consultazioni.

3_ procedere per punti, per esempio seguendo lo schema anglosassone delle cinque w: who (chi), what (cosa), when (quando), where (dove), why (perchè), o in ogni caso articolare il testo con un capo di inizio, uno di coda e in mezzo qualcosa.

4_ parole semplici, concetti chiari, periodi brevi, niente turpiloquio, bestemmie, allusioni malevole e discredito per le opinioni altrui.

5_ corredi vari: note, aforismi, foto, video renderanno più esplicito il messaggio.

bene, allora, vediamo:

(W1) io (W2) detesto (W3) quando qualcuno (W4) entra in casa (W5) e guarda in giro.

ma perchè quando si entra in uno spazio privato bisogna farlo a piedi nudi, possibilmente apportando qualcosa di sè all'ospite.

è un atteggiamento diverso dall'ingresso che i più, incoraggiati spesso dal padrone di casa di turno, normalmente fanno.

anche a casa dei miei fino a pochi anni fa quando arrivava qualcuno gli si faceva fare il giro della casa come al prete quando viene a benedire.

cosa che non ho mai capito (entrambe le cose a dire il vero)

allora quando entro in una casa a parte togliermi le scarpe e lasciarle vicino alla porta, entro in intimità con l'ospite o comunque mi rapporto come facevo anche prima o altrove con lui o lei o con loro.

non è che guardo se c'è polvere, disordine o caos.

l'impressione ce l'hai anche senza analizzare i dettagli, anzi la cogli meglio.

così si capisce al volo dov'è che tengono il caffè o lo zucchero, potrei farlo io per loro, oppure so capire se non è il caso.

sono cose che si capiscono senza bisogno di "sapere" esattamente o "vedere" effettivamente.

ho rotto di botto una amicizia di lunga data su sta cosa.

un amico, che era anche stato amante ma questo non vuol dire, si sposa un giorno con una del sud e si trasferisce in calabria ma ogni tanto torna in città per i suoi affari e così, siccome avevo una casa grande fa tappa da me più o meno una volta al mese per quasi due anni.

un giorno, arriva e con un tono da marito incazzato mi fa: "ma come, sono le otto e non sento odore di cena? e poi? tutta questa polvere? ma non spolveri mai?"

iniziano a fumarmi le orecchie e gli rispondo: "eh, infatti aspettavo te! ma se non hai voglia di cucinare e spolverare puoi sempre cambiare locanda, anzi diciamo senz'altro che questa da adesso è chiusa per te!"

Saranno le origini filo_Hippy, ma a me la polvere non ha mai dato fastidio.
Mi affascina come il fuoco in una sera d'inverno o un tramonto.
Quello che non sopporto sono le ditate nella polvere, che ne spezzano la consistenza, come una ferita sulla pelle.

Certo non mi dispiace un ambiente igienicamente asettico, ma posso convivere con la polvere del tempo e, sinceramente, se la persona che visito mi piace, non è certo un po' di polvere e di briciole sul tavolo a farmela dispiacere, anzi.

Lo scrivo così magari mi esce dalla testa un pensiero ricorrente che ho quando penso alle pulizie ed è quello di domandarmi, "ma quante volte una donna lava il pavimento di casa in una vita?"

Non so perchè proprio quell'esempio mi viene e non so perchè lo abbino a "e chissà quante volte un uomo si fa la barba in una vita".

Secondo me vanno a pari.

Se non sbaglio i calcoli circa un anno di vita e così via per tutta la serie di incombenze quotidiane la vita se ne và.
Mezz'ora qui, un'ora là si fa prima a contare i tempi in cui non si ha nulla da fare per capire che non è facile produrre chissà quale meraviglia o inventare chissà cosa.

Allora o si ha chi provvede per noi stessi o si hanno necessità e bisogni che aguzzano l'ingegno.

Resta che sta pensata è durata 5 secondi a dir tanto e per scriverla più di mezz'ora.


8 commenti:

  1. Guarda Teti, concordo in pieno con tutto quello che hai scritto su questo post e non ho il tempo di scrivere altro perché per l'appunto sto finendo di spolverare la camera di mio figlio che torna oggi dopo due settimane passate a Manchester (soggiorno studio) e una a Terminillo per ritiro sportivo con la squadra di calcio. Considerando poi che tra altre due partirà per una settimana in Portogallo per uno scambio interculturale proprio non ci sto a sentirmi in colpa perché non ho un lavoro!!!
    Scusa Teti, ma oggi mi girano che è una bellezza! Questa nuova manovra estiva sta colpendo pesantemente anche il mio status di moglie madre casalinga e non disperata mezza contadina a conduzione familiare giardiniera falegname muratora insomma...tuttofare senza retribuzione!!! ...e la polvere piace anche a me!
    Uff!

    RispondiElimina
  2. io ho un rapporto controverso con le pulizie di casa, legato al senso del dovere, infatti non mi piace farle e le faccio solo perchè devo. succede perciò che quando sono serena le faccio senza tanto frignare, ma quando sono in guerra col mondo, e poichè questa guerra ha sempre a che fare con il senso del dovere, la polvere si accumula. anch'io non giudico le persone dallo stato delle loro case.

    RispondiElimina
  3. Per quanto mi riguarda, preferisco lavare in terra piuttosto che farmi la barba...ricordo un periodo della mia vita che dovevo farmi la barba due volte al giorno...quello è stato un vero e proprio calvario che ha cambiato la mia visuale sulle pulizie :-)

    RispondiElimina
  4. PAOLA
    che dire? hai detto tutto tu!
    se penso ai calciatori___ mi sa che non guardo più una partita di calcio.
    ma tanto finisce come al solito, a pescare nelle tasche vuote dei pensionati e invalidi!

    RispondiElimina
  5. GUCHI
    bah! forse esagero.
    a volte farei prima con la pala che con la scopa!

    RispondiElimina
  6. MARK
    intanto congratulazioni e auguri e cento di quei giorni:)
    comunque hai ragione, un uomo che lava per terra è più sfortunato di una donna!
    barba e secchio, se si confonde fa un casino!

    RispondiElimina
  7. ...e c'è stata una persona che, venuta a vedere la mia nuova casa, ha non solo guardato se c'era polvere, ma ha anche aperto gli armadi per vedere se era tutto in ordine!!!
    A me piace vedere gli amici, amici veri, girare per casa e muoversi e fare e anche sporcare come se fosse casa loro e se mi sento a mio agio quando vado a trovare loro, non mi viene proprio in mente di guardare se c'è polvere sopra i mobili.
    TETI troppo forte quando dici "a volte farei prima con la pala che con la scopa". :)
    Buona giornata!

    RispondiElimina
  8. PAOLA
    eheheh mi ricordi i bei tempi andati:)
    ho sempre avuto case che sembravano porti di mare.
    è adesso che mi sono un po' fissata su delle piccole manie.
    sarà che la casa si è alquanto ristretta, a volte mi sembra come di venire violata, ma è un discorso lungo:)
    comunque oggi regge ancora perchè ho passato l'aspirapolvere ieri:))
    buona giornata!

    RispondiElimina