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(...) vecchia (e stanca) bio contadina part time,
considero il blog una finestra come le altre che ho in casa e,
per chi guarda da fuori, una stanza al pari di un'altra.
bella o brutta che sia,
mi soddisfa e tanto mi basta.

sabato 14 gennaio 2012

Excursus over 50


Sto andando in là con gli anni e quindi posso ben comprendere il punto di vista dell'autore de La forza del carattere, che a discapito del titolo si occupa principalmente della rappresentazione che abbiamo dell'invecchiamento.
Hillman (che tra le altre cita When I'm Sixty Four) dice che la crisi di mezza età deriva essenzialmente da una interpretazione infondata perchè gli anni che intendiamo come quelli della perdita delle capacità e delle illusioni sono proprio quelli in cui la persona manifesta se stessa più compiutamente, quindi fanno parte del percorso creativo invece che di quello passivo come la società attuale tende a farci credere.
Oggi a quaranta o cinquanta anni abbiamo più tempo davanti che alle spalle e maggiori capacità di sfruttarlo e comprendere ciò che ha da offrirci.
Invecchiare è una forma d'arte, come a dire che l'anima, prima di andarsene debba essere invecchiata al punto giusto.
Ecco perchè ci serve una vecchiaia lunga: per sbrogliare i fili e trovare i bandoli.
Gli ultimi anni della vita confermano e portano a compimento il carattere, rispondono alla domanda: rispetto a ciò che realmente sono, a che punto mi trovo? Non tanto il fatto di essere troppo vecchi, quanto il fatto di essere ancora troppo giovani. E' la proiezione dell'adolescenza a impedirci di essere nel mezzo della vita e ci fa stendere un sudario di paura sulle affascinanti domande della sua ultima parte.
La patologia della vecchiaia è l'idea che ne abbiamo.

avessi saputo che un giorno avrei fatto un post sul tema
avrei raccolto foto di una uguale inquadratura.
tra queste due ci sono solo 10 anni di differenza.
beh, vedrò di aggiornare il "penoso" confronto.
Prende a esempio l'immagine di una donna che sale in macchina e va via per sempre per dire quanto ciò che appare si cristallizzi quando ci rendiamo conto che lo abbiamo visto per l'ultima volta e paragonarlo alla modalità con cui si è capaci di guardare da vecchi e quanto l'occhio addestrato negli anni alle immagini vada dritto all'essenziale: l'occhio anomalo del vecchio incapace di vederci dritto, sempre un po' strabico e strambo, eccentrico, tanto che il piacere, l'amore ce lo danno i compagni di unicità, la strana coppia: una coppia di originali.
Come i sogni, l'ultima scena: il bordo del marciapiede, l'automobile, la chiave nel blocco dell'accensione, non sappiamo mai i motivi delle azioni sognate, la psicologia scatta la mattino e ogni volta che ci ripensiamo è come fosse la  prima, sempre diversa.
Come i vecchi testi, l'Iliade, l'Odissea, che a ogni generazione hanno bisogno di una nuova traduzione perchè le traduzioni invecchiano il testo mai, così il carattere.
La vecchiaia è parte di noi fin da quando nasciamo come ben si esemplifica nell'uso anglosassone del "How old is he?" _ "He is four years old" e comunica l'emozione delle cose profondamente amate fosse anche solo una tazza per la quale sentiamo di dover avere attenzione, seguire il suo ritmo, maneggiarla delicatamente, farle attraversare adagio la stanza, sintonizzarci sulla sua fragilità e al tempo stesso comprovare la sua durezza, la sua tenuta, il suo carattere inteso come stratificazione e complessità che la rende unica ed esige rispetto da parte nostra.

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6 commenti:

  1. l'età è un problema che ci viene imposto da fuori, o almeno io sono giunta a questa conclusione. del resto, basta osservare le diverse epoche storiche per vedere enormi differenze. probabilmente sarebbe saggio cominciare a infischiarsene dei vari "oddio, ho X anni" e concentrarsi su altri parametri.

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    1. c'è anche un problema più sottile, ossia quando la mente resta giovane e vorrebbe fare determinate cose e il corpo non riesce a farle ...

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    2. dovresti leggerlo quel libro quando l'ho finito te lo presto volentieri e gli dai un occhio.
      la sua premessa è appunto volta a indicare il parossismo che solitamente attribuiamo alle età della vita con accanimento anagrafico poi (hillman) prosegue con validi esempi che potrebbero dimostrare quanto sia pregiudizievole tale impostazione e quanto possa essere smentita osservando le fasi della vita da un diverso punto di vista.
      Considera che lui è una via di mezzo tra uno psicologo, un filosofo, un poeta e un visionario animista con tendenze utopiche e ne ricavi facilmente quanto poco io riesca a spiegare in forma sintetica il suo assunto di base.

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  2. è vero Guchi ... mia nipote ha appena compiuto 23 anni e già frigna ...
    Solo dieci anni, pk prima la fotografia non esisteva??? :))

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  3. Ho 38 anni e la mia età dipende da me. Certi giorni mi sento una quindicenne. Altri una sessantenne. Alla fine farò una media e deciderò...

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    1. sei troppo giovane per porti simili problemi, ma tra una ventina di anni, ricordati sto libro, potrebbe essere illuminante!

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