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(...) vecchia (e stanca) bio contadina part time,
considero il blog una finestra come le altre che ho in casa e,
per chi guarda da fuori, una stanza al pari di un'altra.
bella o brutta che sia,
mi soddisfa e tanto mi basta.

mercoledì 8 febbraio 2012

la Fulminea cattiveria

Bene, tutti al nastro di partenza.
L'idea è di infierire sul nostro istinto assassino senza pietà. 

Trovare esempi concreti in cui egli manifesta qualcosa che sia oggettivamente deprecabile. Ciascuno nel suo piccolo dato che mi sembra siamo tutte persone per bene, ma sono sicura che da qualche parte abbiamo i geni del male che lavorano nell'ombra e contribuiscono a costruire le nostre disfatte beandosi del nostro scontento e della nostra vergogna:)


Più o meno questo  il commento a un post di Mark in risposta alla premessa di questo post.


Personalmente ho solo l'imbarazzo della scelta da tanti sono i pretesti che conducono alle ombre che custodisco gelosamente dietro al portone in cui ho rifugiato tutto il ciarpame che so essere di danno al mio prossimo.
Si può dire che ogni entità onirica abbia il suo contrapposto in un altro altrettanto illusorio e astratto ma capace di agire e produrre malefatte.
Se nei sogni ogni entità appare innocua e incapace di nuocere, nella vita reale si oppone e si materializza il suo lato peggiore, spesso velato dall'insano cinismo e malsana ironia di ho già avuto modo di dire.
La Fulminea, ad esempio, è tra le più letali perchè agisce d'impulso, cogliendo a sorpresa e lasciando esterrefatte tutte le altre sempre spiazzate e disorientate anche nel cercare le soluzioni adatte a rimediare ai suoi danni.
L'impulsività è un'arma affilatissima che sgorga da lunghi periodi in cui raccoglie e accumula pretesti per giustificare lo scoppio di un'ira incontrollabile.
A volte nel corso di una pacifica chiacchierata, basta una parola, un tono, un'espressione del viso e bam! 
Inarrestabile vomito parole e allusioni, metafore ed esempi tutti volti a far sentire l'altro (anche al femminile è uguale) una merda.
Sbolle quando sbolle. Niente e nessuno la riporta alla ragione perchè il gioco è quello della provocazione estrema in cui ogni parola che l'altro dice a difesa o giustificazione diventa nuovo carburante per metterlo al muro, alle corde, in difficoltà.
Devo dire a difesa che, per chi ha fede, essere Aquario ascendente Sagittario, Gallo cinese e Falcone maya certo aiuta a giustificare questa strategia, ma insomma, questa attenuante certo è insufficiente all'assoluzione, lo so, lo riconosco.
Puntigliosa, pedante, estrema, continua, assillante, soffocante, l'escalation sale, sale, sale fino a rompere del tutto il rapporto, "basta! facciamola finita, vaffanculo, sparisci, sei morto, sei un niente" ma___ mai del tutto, perchè altrettanto repentinamente ecco il ribaltamento: "io ti voglio bene, per te ci sarò sempre, ma tu devi capire che mi mandi in bestia e imparare come fare per aver a che fare con me se è vero che anche tu mi vuoi bene".
E qui tocco l'apice della perfidia perchè, una volta chiuso il cerchio e accerchiato l'amico/nemico, lascio  la palla a lui/lei.
Neanch'io so quale sia la risposta giusta o il comportamento adatto a riportare la pace.
Attendo.
Sto sospesa e attendo, ma poco, perchè già se se impiega più di dieci secondi a ribattere riparto con gli insulti, i più fortunati sono quelli a cui ciò capita di persona perchè una buona soluzione è quella di abbracciarmi, anche se ovviamente per un paio d'ore sarà impossibile farlo dato che il gioco è: "tu pensi che abbracciandomi mi passi? forse, ma sono io che decido quando, quindi adesso ti massacro fino a farti venire voglia di strozzarmi e poi ti vengo vicino. se vinci senza darmi a vedere che è di strozzarmi che hai voglia, forse ti concedo di far pace".
Discorso diverso se il tutto avviene per vie virtuali.
Solitamente chiudo io il discorso facendo capire all'altro che è in stand by, in purgatorio, agli arresti domiciliari, in attesa di giudizio insomma inculcargli un sacro terrore che mi faccia capire che sta pensando "non mi vedi mai più, manco dipinto" e poi ritirarmi nel silenzio.
Se si fa vivo in modo originale, accattivante e divertente, tutto torna come prima e cioè ricomincio a pensare come fare a fargli saltare i nervi al  più presto.
Se tenta l'approccio poetico o riverente riparte immediata la furia assassina.
Neanch'io so come si dovrebbe fare.
Credo comunque che delle scuse sincere siano abbastanza efficaci.
Perchè il punto è che me la sono presa per qualcosa o per un insieme di cose totalmente ignote e addebito all'altro questo stato d'animo anche se so benissimo che l'ho prodotto da sola e allora "se mi vuoi bene" fai tu anche la mia parte.
Perdona quello che io ritengo imperdonabile, fai come fossi me, dimenticati di te che per altro in tutto ciò sei solo il capro espiatorio, umiliati, vergognati, difenditi riconoscendoti colpevole del peccato originale, condannati, denigrati, così, solo così, potrò consolarti e volendoti bene tornare in pace con me.
Altrimenti sparisci per sempre e portati via anche me.
Ecco sono pochissime le persone con cui vien fuori sto bel carattere e invece di essere contente e sentirsi onorate se la prendono, addirittura si offendono!
"Pensare che se io non ti avessi incontrato manco l'avrei avuto sto slancio!
Neanche avrei avuto il sangue in tasca o pretesti per esplosioni atomiche!
E tu ti rifugi nell'indifferenza?
Tu di me sai poco o niente, io sono una provocatrice e se mi eviti, eviti te stesso o è te stesso che ti è indifferente, ma chi resta nano (o nana è lo stesso) sei tu, io sono salva, sono buona, generosa, lo faccio per te! Io sola sto benissimo! Quindi torna, ginocchiando sui ceci, solo quando ne vuoi parlare"


Una strategia infinita che torna sempre all'inizio senza mai fine, mai doma, un privilegio che riservo a pochi, solo a chi voglio bene facendo mio l'aforisma di Cioran:


L'unico modo di conservare la proprio solitudine è di offendere tutti; prima di tutti coloro che si ama.



6 commenti:

  1. Te lo scrivo non so nemmeno io perchè,ma anche io mi comporto così con le persone alle quali voglio bene,e anche io non so mai quale può essere la frase o l'atteggiamento per fermare questa furia.Poi però sto male. molto.
    ma a me accade solo nella vita reale in quella virtuale no non mi frega un cazzo.

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    1. beh, se sei gallo o sei coetaneo ammè o ci dividono 12 anni in più o in meno (cosa che credo più probabile)
      vedi, sono atea, ma alla fine pensare di essere un gallo nel pollaio o un falcone indomito un po' mi spiega come sono e me lo fa accettare.
      l'importante è essere noi soddisfatti di noi.
      gli altri (pochi dato il carattere bizzoso) magari ci sono oppure no.
      quindi farci conto è partire da un presupposto errato.
      io provoco perchè cerco quello che per me è l'eccellenza, e me ne frego se per gli altri è una schifezza.
      insomma, io lo dico come sono. che potrei fare di più?
      che gli altri si regolino!
      ma perchè starci male?
      sono come sono, io ho l'orgoglio di essere specifica e speciale!
      se gli altri capiscono bene, se fanno finta li sgamo e già va meno bene.
      se poi capiscono niente, scusa, ma è un problema loro, l'importante è che io mi capisca!
      (dovermi sopportare è un altro discorso:)

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    2. sono contento di averti conosciuta.

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    3. ah, grazie!
      (è un effetto momentaneo, vedrai:)

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  2. Conciso. Io posso distruggere la vita alle persone, non in senso lato, e il tutto per il bene del sistema.
    Un tipico esempio di paradosso ambulante.
    Poi vengono a dirmi che sono nervoso ;-)

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  3. ti prendo in parola e ti credo sulla fiducia!
    se lo dici tu è sicuramente così!
    a prima vista però non si direbbe___ :)

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