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sabato 12 maggio 2012

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9_10_11 maggio 2012 1° forum mondiale sulla responsabilità sociale d'impresa (qualcuno ne ha sentito parlare?).
un altro ennesimo summit inconcludente e spendaccione di belle parole e speranze e tanto finisce tutto a tarallucci e champagne.

del resto se gli esempi da seguire sono quelli "premiati" dal newsweek come compagnie più verdi al mondo siamo messi proprio peggio.
basta guardare tra le prime cento chi sono quelle italiane: telecom (23esima), fiat (29esima), generali (30esima) e intesa san paolo (57esima) (qualcuno lo avrebbe mai detto o pensato?)
vero che la definizione "più verdi" letteralmente vuol dire solo che sono meno peggio delle altre, ma tentare di elencare esempi anche piccoli di esperienze davvero illuminanti e responsabilmente innovative è un'impresa complicata che ha richiesto diversi giorni di ricerche on line per altro inconcludenti.
del pastore e quindi nomade Andrea Taglier si sa, del vivere senza soldi ho già parlato, Mauro Corona anche è stranoto, ma io cerco qualcosa di diverso, qualcosa da propagandare in modo assordante così da spegnere o coprire il battage dei media ufficiali come si diceva nei commenti del post tartassa_menti.

la prima idea è ovviamente quella di scandagliare sul web tra le offerte e mettersi in rete, ma ovviamente l'importante è avviarle le "buone pratiche" invece di farne solo un motivo culturale.

comunque per chi volesse o pensasse all'orto, oltre ovviamente al metodo fukuoka, alle diverse forme di agricoltura naturale e soprattutto al vecchio contadino confinante (che ne sa più lui di tutto il resto), si può buttare un occhio su grow the planet e suoi annessi e connessi.

carina la battuta dell'Onu: chiede di adottare l'Indice della "Felicità nazionale lorda". Il Pil non serve allo sviluppo sostenibile (ahahah, e non aggiungo altro)
L'Assemblea generale dell'Onu ha adottato senza voti una risoluzione che indica «il benessere come un approccio globale dello sviluppo», in omaggio al Bhutan, «ardente difensore del Gross national happiness»

per lo shopping responsabile
portale del mondo biologico (italiano)
ecoidea (prodotti di cartoleria)
ekru (abbigliamento e accessori per la casa naturali)

dimenticavo! c'è un sondaggio sui paralleli! CLICK (colonna a destra in alto)

4 commenti:

mark12 maggio 2012 alle ore 19:13
E io sono un carmelitano scalzo. Con il nuovo indice avrei altri suggerimenti, ma essendo un signore mi astengo.
Un salutone :-)
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Pier12 maggio 2012 alle ore 20:11
responsabilità sociale d'impresa?
ma perfavore! se queste sono le più verdi io sono la FataTurchina
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silenziosamente

La società contemporanea teme il silenzio, sente la necessità di coprirlo, annullarlo, negarlo creando città rumorose, luoghi di ritrovo frastornanti, momenti di solitudine anch’essi fitti di suoni (il cellulare che squilla, la musica dell’iPod nelle orecchie...).

Forse perché spesso silenzio diventa sinonimo di solitudine, isolamento, vertigine di vuoto. Eppure una lunga tradizione, che affonda le sue radici in un tempo lontano, dice che è ricchezza e non mancanza, pienezza anziché vuoto, gioia piuttosto che tristezza, nascita invece di morte.

Oppure accidia (ovvero: indolenza, inerzia, negligenza, tedio, ansietà del cuore) una forma di torpore o, secondo la traduzione della parola greca da cui origina, uno stato di noncuranza (a=non e kedos=cura), una mancanza di affezione, un senso opprimente di vacuità accompagnato da una strana noia irrequieta e insoddisfatta che prende di mira in particolar modo le persone solitarie e le assale specialmente nelle ore del mezzogiorno… continua a leggere

Henry Miller su Anais Nin

Sei così pronta, così intelligente.
Ma non mi fido della tua intelligenza.
Tu crei uno schema meraviglioso, tutto è al suo posto, e sembra chiaro in un modo assolutamente convincente, troppo chiaro.
E intanto, dove sei tu?
Non sulla chiara superficie delle tue idee, no, tu ti sei già tuffata più a fondo, in regioni più oscure, così uno pensa che tu gli abbia dato tutti i tuoi pensieri, ma lo immagina soltanto che tu ti sia svuotata in quella chiarezza.
Invece ci sono strati e strati - sei senza fondo, insondabile.
La tua chiarezza è ingannevole.
Sei la pensatrice che suscita in me più dubbi, più confusione, più turbamento.

epicuro

La carne non ammette limiti nel piacere, e il tempo che serve a procurarle tale piacere è anch'esso senza limiti. Ma il pensiero che ha appreso a ragionare intorno al fine e al limite di ciò ch'è pertinente alla carne, e che ha soppresso il timore dell'eternità, ci rende possibile una vita perfetta, per cui non sentiamo più l'esigenza di un tempo infinito: esso non rifugge dal piacere ne, quando le circostanze ci portano al momento di uscire dalla vita, può dire di andarsene avendo tralasciato qualcosa di ciò che rende questa ottima.