"Siamo tutti condannati a diventare noiosi".
E se lo dice Valéry, va bene anche per me che son (raramente) poetica e solo nell'intenzione, quando accade come in questi giorni di assemblare astrusità che a mala pena compongono uno schizzo di sensazione riparata e nascosta dal fuori e somigliante più a un paradosso (il)logico dell'infinito che a qualsiasi altra cosa.
Zenon! Cruel Zenon! Zenon d’Elée!
M’as-tu percé de cette flèche ailée
Qui vibre, vole, et qui ne vole pas!
Le son m’enfante et la flèche me tue!
Ah! le soleil... Quelle ombre de tortue
Pour l’âme, Achille immobile à grands pas!
Paul Valéry, Le cimetière marin
Crudel Zenone, Zenone eleata!
M’hai trafitto con questa freccia alata
Che vibra, vola, e che non vola affatto!
Al suo scoccar son nato, e già m’uccide!
Ombra di tartaruga, il sole irride
L’anima-Achille, ferma nello scatto!
parto molto avvantaggiato.
RispondiEliminaper dirla alla Valéry, ora ci sarebbe da stabilire un confine tra noioso e rompicoglioni. Al di là della definizione dizionariale.
ho trovato un video di 4 ore di glenn glould:)
Eliminabeethoven.
quasi quasi domani lo metto:)
(in qualche modo bisogna pure passare questi tempi (smorti) prima di tornare a ricominciare tutto d'accapo per l'ennesima volta)!
che tristess
strano interprete e strano tipo.
RispondiEliminami è presa una smania di protagonismo:)
l'idea che qualcuno navighi con la musica del blog sottotraccia:)
ne hai beccati due che non mi fanno considerare nemmeno lontanamente il 'suono' della parola noia! ;)
RispondiEliminanoiosa io a reiterare il concetto che si trovi conforto solo tra i morti, lo so, infatti me lo son detta da sola:)
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