.
(...) vecchia (e stanca) bio contadina part time,
considero il blog una finestra come le altre che ho in casa e,
per chi guarda da fuori, una stanza al pari di un'altra.
bella o brutta che sia,
mi soddisfa e tanto mi basta.

lunedì 18 marzo 2013

ventottopiùventotto

sette, quattordici, ventuno e ventotto che per due fa cinquanta sei.

indifferente per i più, a meno di essere appassionati di numeri e far caso questa cadenza del multiplo di sette che in questa storia è pure interessante.
è una ricorrenza sola nella vita quella dell'anno in cui un genitore può pontificare con spiritosa solennità: "ho il doppio dei tuoi anni".
per me vuol dire ripensare a mia madre quando ne aveva trentuno, a me quando lei ne ha compiuti sessantadue e lo stesso credo sia per mio figlio che oggi festeggia i suoi ventotto.
com'ero allora lo ricordo anche se ho perso la memoria, perché son comunque sempre io.
esteriormente invecchiata, certo, ma le proprie età son tutte presenti man mano che scorrono le date.
dal momento in cui sono diventata padre e madre insieme, cioè quello in cui lo scarto sembrava enorme;
all'apice dell'oggi, perché fa un po' effetto dire "ho il doppio dei tuoi anni" a chi giovanissimo non può più dirsi.
sembra come quando sei su un treno mentre se ne affianca un altro su un binario parallelo, prima senti il colpo d'aria, poi, per un po', sembra di essere fermi e dopo ti supera e va.
al prossimo compleanno la differenza d'età tornerà a essere caratterizzata da variabili occasionali e sporadici ripescaggi nella memoria al mero scopo di analogia o confronti.
prossima tappa di riavvicinamento quando la 'vecchia' (chissà se ci arriverò) avrà ottantaquattro anni e il figlio cinquantasei come me oggi.
lui sa che aspettavo con sottile divertimento e leggero cinismo l'occasione di ribadirgli l'onere del rispetto e sta al gioco.
ha pure accettato di buon grado che, invece del solito obolo in denaro contante, l'evento sia stato coronato da un simbolo tangibile che mi auguro verrà conservato a memoria e, chissà se, tramandato.

Nessun commento:

Posta un commento