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(...) vecchia (e stanca) bio contadina part time,
considero il blog una finestra come le altre che ho in casa e,
per chi guarda da fuori, una stanza al pari di un'altra.
bella o brutta che sia,
mi soddisfa e tanto mi basta.

martedì 23 aprile 2013

2704 a.c.

Noè è morto nel 1754 a.c. che vuol dire a novecentocinquant'anni essendo nato nel 2704 a.c.
Son cose che avrò anche saputo tanto tempo fa, ma oggi le ho scordate, tanto che se dovessi datare lui o Mosè sarei in imbarazzo.
Comunque questi due signori si son passati la staffetta per cercare di salvare l'umanità cristiana (il resto non si sà, ma se la passa più o meno uguale), poi è arrivato direttamente Dio nei panni di Gesù e ha sistemato la faccenda una volta per tutte.
Leggendo le acute, stringate e illuminanti parole di Bergoglio, 'Guarire dalla corruzione', pensavo a un Mosè e a un Noè moderni, e quindi corrotti.
Chissà come avrebbe trascritto i Dieci Comandamenti?
Chissà quanto si sarebbe fatto pagare, Mosè, per il passaggio del Mar Rosso e Noè per quello sull'Arca e come avrebbe selezionato i passeggeri?

Insomma, per approfondire bisognerebbe leggere le scritture delle note al testo, ma io ero interessata a capire come si esprime questo papa e ho trovato la lettura altrettanto piacevole dell'ascolto.
Peccato quel velo di cattolicismo, ma tolto quello, benché l'articolo sia dei primi anni '90, sembra scritto a proposito del nostro Paese oggi.
"Peccatori sì, ma corrotti no!" è lo slogan con cui spiega come la corruzione non sia un peccato, bensì una malattia, contagiosa, infestante di cui traccia le fasi, le manifestazioni, i sintomi e gli effetti.
"Il peccato si perdona, la corruzione non può essere perdonata" (semmai guarita).
Il testo racconta l'exursus che porta il soggetto ad ammalarsi di corruzione, le sue connivenze, i risvolti psicologici, la sfacciataggine pudica, il trionfalismo, il proselitismo e di tutti quegli aspetti che concorrono a far si che la corruzione venga accettata, considerata ammissibile, persino ricercata, ritenuta inevitabile o addirittura invidiata come condizione di privilegio e facilitazione.
"La corruzione non è un atto, ma uno stato, uno stato personale e sociale, nel quale uno si abitua a vivere. (...) E' una cultura di 'pigmeizzazione', in quanto convoca proseliti con il fine di abbassarli al livello di complicità ammesso. Questa cultura si serve di un doppio dinamismo: dell'apparenza e della realtà, dell'immanenza e delle trascendenza. (...) è una trascendenza 'frivola'. (...) Comincerà con la velleità e la frivolezza, fino a concludere nel convincimento, totalmente sicuro, di essere migliore degli altri." 
Un soggetto fondamentalmente insicuro che si riposiziona continuamente a seconda delle situazioni e opportunità per sfuggire al bisogno che costringe alla fatica che la sua debolezza mal sopporta.
Tornando ai patriarchi, direi che li dipingono scevri di queste caratteristiche e ripensando ai nostri condottieri di adesso è scontato, quanto evidente, come possano solo portarci a perdere.

8 commenti:

  1. Bha, sta faccenda che se lo dice il papa è vero ... mi suona un pò come l'altra faccenda di Billy Cancelli.
    Ma poi l'account su twitter l'ha chiuso? secondo me lo hanno fatto dimettere per quello, che se l'altro moriva e non gli diceva la pw era un casino.
    Cmq sia, fatti dire da TatoFrancesco come se la sono girata la faccenda della legge di dio ...

    ps: che poi lo so che Mosè mentiva sull'età, ma nn lo avevi conosciuto a un rave sul sinai? :P

    (click)

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    1. allora mi sono spiegata male.
      non intendevo dire che se lo dice bergoglio sia vero, dico solo che ho voluto capire come si esprime dato che parla una lingua non sua.
      e nello specifico ho scelto il testo che aveva un qualche interesse anche per la società civile.
      il giudizio positivo è derivato dal suo modo di esporre le idee e dal grado di condivisione, le citazioni erano obbligate altrimenti sul post che ci mettevo?
      "ho letto bergoglio" scrive cose sensate, arrivederci e grazie?" :)
      comunque, confesso, ho un debole per questo papa anche se resto atea.
      del resto mi sono sorbita la predica di napolitano e immaginando come l'avrebbe fatta bergoglio sono certa che nel cambio ci guadagneremmo!

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    2. ma no ti sei spiegata bene ... e io intendevo in generale le persone ... mica tu, che so, sei attenta e deliziosamente cinica.

      che poi a ragionarci se io sono un politico rubacchione, aspetto che me lo dica il papa che non devo rubare ahhahhaha.
      cosa che farebbe poi pensare che fin'ora gli è andata bene anche alla chiesa la corruzione. Dai è chiaro che son prese di posizione per far cassa.
      Vatilix, cambiano il cocchiere ma la carrozza ha sempre il parafango sporco di sangue.

      cmq il fatto che ti stia simpatico non va bene no no no

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    3. sei il solito protestante.
      ovvio che è tutto relativo, si sta sempre parlando di un papa!
      del resto se si ignorano le sfumature 'positive' resta solo il nero:(

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  2. La descrizione del corrotto che si erge a giudice mi ricorda una o due "personaggi" dei giorni nostri. :(
    Paola

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    1. beh, almeno lui si è posto il problema e lo ha trattato da papa progressista (che ne dica PIER:)

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  3. Certo far finta che gli 'altri' possano non dire cose insensate è già squilibrio. A me capita. Basterebbe riconoscerlo e apprezzare (sempre criticamente). Ci provo :p

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    1. mah!
      a me questa idea della corruzione come malattia da curare convince.
      e in effetti, se si trovasse un vaccino che la debellasse, anche discutere tra opposti ritroverebbe un suo senso meno ondivago di quello attuale (ammesso che quello attuale lo abbia un senso)

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