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(...) vecchia (e stanca) bio contadina part time,
considero il blog una finestra come le altre che ho in casa e,
per chi guarda da fuori, una stanza al pari di un'altra.
bella o brutta che sia,
mi soddisfa e tanto mi basta.

giovedì 20 giugno 2013

quant'è profondo il mare

un giorno, quando tutto farà pensare che io mi sia dimenticata di questo blog, oppure quando qualcuno dirà che 'non ci voglio nemmeno pensare' sono certa che in quel caso, prima o poi, un post emerga e allora ogni tanto 'faccio il punto' invece che per i contemporanei, per i posteri curiosi.
in questo paese, ad oggi, il testamento biologico è ancora in altissimo mare, ma fa di certo piacere sapere che google abbia pensato al testamento dei patrimoni custoditi nella rete, in caso di dipartita reale dei navigatori virtuali, così come (a meno di scegliere di venire trasformati in diamante oppure albero) rallegra la notizia che finalmente a qualcuno sia venuta l'idea (e la messa in pratica) di una bara in bambù, soprattutto perché sfugge alla comprensione umana il fatto che per finire sotto terra o in un falò serva un costoso contenitore di pregiato materiale ligneo e la conseguente distruzione delle foreste che costituiscono il suo habitat.

l'essere umano è composto al 65% di acqua, il pianeta al 71%, di cui la gran parte salata, tuttavia i nostri pensieri vanno spesso alla terra e poco al mare di cui ignoriamo la gran parte delle sue profondità, preferendo altro genere di abissi oppure sfidare l'elemento etereo.
siamo su marte ma nessuno, anzi uno solo James Cameron, è riuscito a scendere agli oltre undici mila chilometri per solleticare i piedi alla fossa delle marianne.

Le parole di James Cameron: "è un luogo desolato, lunare. Mi sentivo completamente isolato dal resto dell'umanità. Letteralmente è come se nello spazio di un solo giorno fossi andato su un altro pianeta e tornato indietro. Gli animali che vivono lì si sono adattati a questa estrema pressione, al buio più totale... in genere sono bianchi, senza alcuna pigmentazione... alcuni hanno occhi per vedere la bioluminescenza, altri non hanno proprio occhi... è un mondo completamente alieno”.

tutto ciò può dipendere dal fatto che ci sia poco di entusiasmante al fondo degli oceani?
dipende, dal punto di vista, anche perché se esiste ci dev'essere un perché.
certo c'è poco da sperare che l'essere umano possa trovare modo di viverci (invece su marte, eccome!), ma resta il fatto che questo elemento sia fondamentale per la vita, anche se la cronaca ci dice di più su quanto abbia a che vedere con la morte.

ci si trova di tutto, tonni sfrattati da chi cerca mondi migliori, relitti, scorie, tossine, mutanti, cadaveri, di tutto dippiù.
i tonni, già i tonni. quelli che un giorno vanno debellati dal desco perché minacciati dal rischio estinzione, il giorno dopo sono tossici e un altro giorno ancora sono troppi, tanto da procurare lo stato di calamità, senza che le tre cose vengano messe in relazione da alcuno, sia tra di loro e sia per i loro riflessi.

quel di cui si parla oggi è tutt'al più ciò che emerge (e allora è necessaria la presenza dell'acqua altrimenti su cosa galleggiano le cose?), ma il più delle volte quel che schiuma e spiaggia è sgradevole e allora l'interesse è scarso rispetto a quello che si pone verso la terra ferma, benché, di fatto, sempre di spazzatura si tratta.


2 commenti:

  1. Una bara di legno duro costa dalle 9mila alle 14mila rupie (da 120 a 175 €), mentre una bara di bambù costa solo 2500 rupie.

    fatte le debite proporzioni qui una bara di legno costa tra gli 800 e i 1500 euri secondo il modello

    mi son sempre detto, è un pò come un vestito da matrimonio lo usi per la cerimonia e poi non lo metti più ... vale spenderci così tanto?

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    1. passasse anche qui sono a posto, ce l'ho il bambù, magari potrei pure fare business.
      ma tanto figurati se qui da noi ci si pone il problema!
      hai presente il tacket dei funerali?

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