dove caracol sta per lumaca, ma rende la sensazione di precarietà
che a molti procura l'avvitamento
delle scale a chiocciola o elicoidali.
è (a me) evidente quanto, col passare del tempo,
l'uomo, alla ricerca dell'innovazione abbia
sacrificato la magia della forma
e la sua integrazione a favore di un
minimalismo scarno e glaciale in cui l'unico elemento
di raccordo è la scomodità di questo strumento di collegamento
tra un di sopra e un di sotto.
sono cambiati i parametri estetici e del gusto.
in alcuni casi la scelta è più felice che in altri,
tuttavia pare prevale, a mio avviso in modo eccessivo,
la pretesa di un rigore formale
che sa più di sfizio per viziati e annoiati ricconi
o, peggio, arricchiti.
una scala è una scala, come ogni oggetto funzionale
dovrebbe innanzi tutto servire al suo scopo.
consumismo e agiatezza hanno 'viziato'
gli usi e costumi e aggiunto un surplus di inutilità a
maggior costo ai manufatti di ogni genere.
credo bene far a meno degli inutili fardelli e recuperare
un po' di sana austerità, tanto è sicuramente escluso che
il prossimo esempio, come tanti altri che imperversano
nelle vetrine, entrerà o entreranno mai a far parte del
patrimonio dell'umanità.
tetris ... e quella del mercato orientale?
RispondiEliminaPs. Il romanzo familiare dei nevrotici di Freud mostra la strada per trasformare, attraverso la scrittura, la «foresta di sogni» di paure e misteri. :)
ti aveva colpito, eh?
Eliminain effetti potrebbe esserci una concomitanza tra le scale e i sogni, finito il focus scaligero, vedremo se ne arrivano di più comprensibili...