a coronamento di un periodo trascorso alla ricerca di qualcosa di motivante e al contempo lieve che riesca a segnare un inizio, da troppo tempo atteso, di tempi migliori... una bella gita al camposanto.
ogni volta sempre più lunga della precedente per via che, accompagnando un'ultra ottantenne, ovviamente, cresce il numero dei conoscenti da visitare.
l'idea era quella di approfittare e fotografare i fiori dei primi di novembre che credevo ormai sfioriti.
invece no.
primo mi son scordata la macchina fotografica, secondo erano sì in gran parte abbattuti, ma più dal vento che dallo scorrere dei giorni.
in ogni caso, qualcosa che aiuti a far passare il tempo c'è sempre... guardare volti sconosciuti e sbiaditi, leggere epitaffi, inorridire per l'architettura di alcuni sepolcri di foggia moderna e indubbio cattivo gusto e rilevare il progressivo sgretolamento di quelli più antichi.
e così, passeggiando distrattamente, a un certo punto qualcosa, ormai già molto vicino, si para davanti.
per primo un afrore di quelli che ti restano addosso e nel naso per giorni, forse perché avvertiti per la prima volta, ma che riconosci in un baleno.
si tratta certamente di qualcosa che ha a che fare con l'aldilà e, trattandosi di un cimitero, che altro pensare se non a una esumazione?
e così era.
tre omini avevano appena finito di comporre i resti di altrettante salme, commentando tra loro e ben lieti di renderci edotte sull'appartenenza di sesso e caratteristiche dell'abbigliamento di cui era visibile ancora qualche minima traccia.
i crani e le ossa più grandi erano ancora semi integri, in un caso si riconoscevano i denti...
strana casualità della vita quella che ha voluto propormi una riflessione complessa come a ricordarmi o rimproverarmi il tono ironico del post sulle mummie.
è che a chi li sa ascoltare i corpi morti han sempre da dire troppe cose che dispiace ascoltare... e questi tre non hanno fatto eccezione.
neanche sapevo chi fossero stati, eppure sembrava non vedessero l'ora di dire tutte le cose che in vita e in morte hanno tenute strozzate nel gozzo.
e allora penso a quante cose potrei mai dire io che adoro il silenzio se non fosse che è deciso che mi farò cremare e disperdere senza che ci sia una lapide, figuriamoci una croce, a memoria del mio momentaneo transito.
dunque al più potrà capitare, a qualcuno in vita dopo di me, di avvertire qualche spezzone di parola o di frase sconnessa... insomma più o meno lo stesso di quanto sarebbe riuscito a captare se avesse avuto occasione di conoscermi prima di trasformarmi in pulviscolo.
:) e poi resterà il tuo blog ... questo non si polverizza.
RispondiEliminadeto ciò, sono sempre più convinto che le visite ai cimiteri siano benefiche
certo poi pensare di doverci soggiornare così a lungo, dopo, un pò annoia.
mi ricordi che dimentico sempre di lasciare istruzioni a google per l'estinzione del blog in caso di improvvisa dipartita...
Eliminanemmeno una briciola voglio che resti...
su cimiteri e ossari, che dire?
son luoghi magici, evocativi e in qualche modo stimolanti... certo a 10 gg dalla ricorrenza che li ha visti affollati come stadi, la solitudine che ne è seguita me li ha fatti trovare spaesati... altri arrabbiati, rassegnati, come profondamente incompresi.