Tutto è cominciato il giorno in cui mi sono resa conto che troppo spesso capitava di sentire notizie di nomine e insediamenti di commissioni il più delle volte inediti e ingiustificati.
Ne ho raccolte alcune e, in effetti, per ciascuna mi è salito un moto di curiosità misto alla solita indignazione.
A luglio il Governo Letta aveva già provveduto a settantaquattro nomine di altrettante poltrone (primato da guinness).
Da De Gerolamo in Finmeccanica a Bondi all'Ilva, da Treu al Cnel a Paoli (Gino Paoli) alla presidenza della Siae, e così via... fino alla più recente, del 18 novembre, del commissario per la spending review. L'ennesimo.
Ancora è da capire cosa abbiano fatto i precedenti, ma si sà. Di solito durano il tempo di far sparire qualche milionata e poi se ne vanno a braccetto con le loro liquidazioni.
Per quel che riguarda le commissioni politiche è risaputo che a parte i punti, le virgole, i punti e virgola e i due punti, nelle varie relazioni cambi niente altro, anche perché sono prive di costrutto.
maggio/giugno_ Comitato parlamentare per le riforme costituzionali, Commissione per le riforme costituzionali (trentaquattro esperti e una consultazione pubblica on line...), credo si tratti della stessa cosa, ma per chiarezza e trasparenza, viene nominata dai media in modi diversi e con riferimenti temporali di poco differenti, comunque sia, le sintesi dei lavori, quella trasmessa alle Camere il 18 settembre, e quella del 24 ottobre, di fatto sono un riassunto dello stato di inerzia abbinato alla pochezza di contenuti.
C'è poi da ricordare che lo stesso tema, trattato più o meno dagli stessi soggetti, era già stato definito dai saggi di Napolitano, pochi mesi prima.
Perché le commissioni vengono insediate e poi reinsediate se i risultati lasciano insoddisfatti i destinatari o risultano viziati secondo il giudizio delle varie corti (tar, consulte, corte costituzionale, ecc) come nel caso della Sanità per le staminali a novembre.
Oppure nascono nel silenzio generale come la task force messa in campo (25 novembre) da Orlando sul tema dello spreco alimentare.
Altre vivono nell'oblio eterno dei cassetti ministeriali come la Commissione per l'elaborazione di proposte in tema di lotta alla criminalità Sei esperti al lavoro per novanta giorni, scaduti a fine settembre, e poi? Boh?
E la Commissione antimafia? ... Boh?
I vari comitati, il più delle volte finiscono nel dimenticatoio prima di aver concluso i lavori.
Ma se anche fosse vero che sbaglio, e a maggior ragione se così è, direi che summa dello stato dei fatti e le relative riflessioni sono state tutte espletate. Quindi, sarebbe gradito se si potesse evitare di rifondarle così da avere nuovi scenari, perché tanto son sempre quelli.
Poi ci sono i gruppi di studi, i tavoli, ecc., legati alle varie emergenze, da Lampedusa, ai terremoti, alle alluvioni, al femminicidio e via andare, fino al capitolo culturale.
6 maggio, nomina del Commissario unico di Expo 2015.
Ma forse esser unico gli fa tristezza e lui che fa? in due settimane nomina due sub_commissari.
Agosto, Commissione per il rilancio dei beni culturali e il turismo e la riforma del Ministero. Novembre, Sintesi consuntiva.
16 novembre_ Commissione Bacchelli
La legge esiste dal 1985 e a farla funzionare era il Consiglio dei Ministri, da adesso ci sono tre nuovi esperti (e relativi stipendi).
19 novembre, arrivano due professionisti esterni a coadiuvare l'attuale Commissario del Governo per l'Agenda digitale.
9 dicembre, per Pompei arriva un nuovo direttore generale in senso letterale:
Generale dei Carabinieri Giovanni Nistri, coadiuvato dal già direttore regionale dei Beni culturali e paesaggistici d'Abruzzo e responsabile del progetto l'Aquila (più altri venti ancora da definire).
Ora in una nazione dove gli addetti alla tutela e conservazione dei beni culturali stipendiati dal Ministero sono oltre ventidue mila, possibile che le risorse utili siano da reperire sempre al di fuori di questo organico?
Perché se è incompetente, allora sarebbe meglio rimpiazzarlo.
E se invece è capace allora, come si spiega?
Il MIBACT in soldoni
10 Centri di responsabilità amministrativa
17 Direzioni regionali
34 Servizi dirigenziali centrali
22 tra Istituti centrali, nazionali e Istituti dotati di speciale autonomia
124 Uffici dirigenziali di II fascia periferici tra Soprintendenze, Biblioteche, Archivi di Stato e Sovrintendenze archivistiche
100 Uffici periferici quali unità organizzative non dirigenziali per una dotazione organica totale che si articola in:
29 dirigenti I fascia
194 dirigenti di II fascia
21.232 unità di personale non dirigenziale.
(stipendi a partire da circa duecentomila euro l'anno per il segretario generale ai quasi ottantamila per i dirigenti di seconda fascia)
Fonte
E c'è anche il capitolo dei beni posseduti e/o gestiti da altre realtà: private, locali, ecc., e relativo indotto.
Qualcosa che vale circa il 5,8% del Pil, e chissà quanto potrebbe valere se messo a frutto.
Fonte
Insomma un peso oneroso che comporta una fatica immane per essere sostenuto.
Sarà forse per questo che i Beni culturali hanno candidato e ottenuto l'inserimento delle Feste della Rete delle Grandi Macchine a spalla nella lista dei Beni Immateriali Unesco?
Infatti passano gli anni e ancora nessuno sa esattamente quale, quanto e come sia composto questo patrimonio.
Ora, pare che il Mibact, stia avviando la ricerca di cinquecento giovani per l'ennesimo censimento annunciato e ancora da realizzare, questa volta in digitale.
Ben vengano nuovi posti di lavoro, ma intanto quegli oltre ventidue mila che fanno?
Perché si potrebbe quasi pensare che invece di fare, disfino.
E in ogni caso a me pare ci sia più bisogno di artigiani, edili e manovali che di ingegneri informatici... o almeno tanto degli uni quanto degli altri.
Ma da domani inizia una nuova era, Letta torna alle Camere dopo le primarie DP.
Questa volta vedrò di stare più attenta.
Sicuramente mi sono concentrata troppo sulle porcate trascurando le lodevoli iniziative e annotando solo la punteggiatura.
Nessun commento:
Posta un commento