intanto bisogna distinguere tra geografia fisica e politica.
questa è l'Europa segnata da fiumi, monti e mari ed è una cosa.
poi c'è quella disegnata dalla politica.
ma non solo. esistono almeno altre quattro Europa.
... quella di Schengen, diciamo tra 22 a 26 Stati a seconda dei vari distinguo...
... e quella del Consiglio d'Europa (47 Paesi) che ci riporta più o meno alle prime due cartine e cioè a dire che le restanti (mappe) sono una sorta di artificio viziato da interessi, cultura, tradizioni, antipatie/simpatie, e tutta l'ampia gamma di fattori che differenziano una Nazione, e le sue etnie, dall'altra.
Ora, si può dire che l'Europa sia in pace o che debba intervenire sugli Stati che pressano ai suoi confini politico/economici o come diavolo li vogliamo intendere?
Bosnia, Turchia e soprattutto Ucraina sono in agitazione.
Hanno fame? Sono mossi dagli stessi interessi e faccende dei loro governanti?
Ne so troppo poco per esprimermi, ma una cosa mi pare evidente, sia in questi conflitti e sia in quelli dell'altra sponda del Mediterraneo.
A muovere le rivolte sono fattori etici: libertà di espressione, di scelta (religiosa, sessuale, ecc.) e diritti umani più che un mero problema di pagnotta.
Esattamente il tipo di contestazione che stenta a partire qui in Italia, dove insieme alla focaccia ingoiamo la qualunque come fosse miele.
Così com'è paradossale che da Ovest si guardi a Est con estraneità e senso di superiorità.
Oltre i confini artificiali e artificiosi c'è un uguale sentire, e un diverso reagire, ma considerati i diversi aspetti che concorrono a formare il tutto, la possibilità che a prevalere sia il conflitto invece della ragione è piuttosto probabile anche in aree diverse da quelle ritenute calde.
il fotomontaggio della piazza Maidan di Kiev, prima e dopo gli scontri, sembra preludere al nascere di una spaccatura di vecchio stampo: una parte alla Russia e l'altra all'Occidente, Usa compresi.
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