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(...) vecchia (e stanca) bio contadina part time,
considero il blog una finestra come le altre che ho in casa e,
per chi guarda da fuori, una stanza al pari di un'altra.
bella o brutta che sia,
mi soddisfa e tanto mi basta.

mercoledì 3 settembre 2014

passo dopo (, poi) passo

due giorni per digerire le novità, metabolizzarle e tentare un'interpretazione sostenibile o quanto meno plausibile.
un coacervo di sensazioni, memorie, constatazioni, supposizioni tutte con un grosso meno davanti.
essere schematica aiuta a mettere in ordine i pensieri.
da un lato il passodopopasso, una sorta di postal market, dall'altra i giornali che per ogni passo in avanti ne raccontano i due indietro.
prendi la ristrutturazione delle scuole che avrebbero dovuto essere ultimate per la riapertura e ne sono iniziate forse tre e la legge elettorale finita come le precedenti e come lei tutte le iniziative che dirle è gratis e farle non ci sono i soldi (chiedere ai professori con il contratto fermo da cinque anni, tanto per tornare sull'argomento definito fin da subito 'prioritario').
il dato confortante del 'passodopo' è il countdown (sempre che sia affidabile), quantomeno le repliche dell'osceno spettacolo avranno un termine certo e sarà di nuovo come rivivere la fine del mondo maya perché (sempre se ci si arriva) cosa succederà dopo è un mistero.
lo sconforto è composito, ma prevale su tutto l'odore di propaganda che a confronto l'istituto Luce sembra un lumicino.

2 commenti:

  1. prima ci sono state le riforme in cento giorni, ora mille asili nido, da qui ad arrivare ad un milione di posti di lavoro è un attimo ...

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    1. mah! anche sti mille giorni, sarebbero la metà dato che se ne parla da mesi.
      ma che vogliamo farci?
      pure il premier double face ci è toccato.
      sembra un marziano schizofrenico.

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