che è cosa diversa dal quel canto del giusto mezzo che risuona ancora debolmente nel mio spirito sick and tired.
è che passano gli anni e mi sembra sempre di più che quel che a starci dentro credevo essere con assoluta certezza la parte ancora mezza piena sia invece stato il massimo della capienza totale che avrei mai avuto a disposizione.
può essere che nel tempo un po' si sia evaporato, ma resta che sperare di arrivare a vedere il bicchiere tutto pieno è molto arduo così come contare sulla capacità di fluttuare ancora a lungo su quell'ondina di demarcazione tra il vuoto pneumatico e quello rarefatto.
da ciò ne ricavo una massima: l'importante è azzeccare il contenitore e tenere ben divise le diverse esperienze.
per quelle negative una capiente cisterna capace di contenere mille milioni di gocce di amaro veleno.
per le altre un po' meno peggio un bicchierino da rosolio sarà più che bastante.
eh le gocce di rosolio di Romanengo ... riflettevo che se continua così diventerò pessimista al posto che cinico, e mi spiace assai.
RispondiEliminaè che gli scenari cambiano velocemente e numericamente parlando sono più frequenti quelli peggiorativi.
Eliminaavrei detto disarmanti, invece di peggiorativi, ma avrebbe suonato male, dato il clima belligerante in corso.
mi piace il tono usato ed anche la scrittura stimolante.
RispondiEliminanon condivido però l'idea dei contenitori separati, per me il bicchiere deve essere unico per il bene e il male, il bello e il brutto, il pieno e il vuoto, una parte a far da contrappeso all'altra. E guardarlo sempre e sempre valutarlo in modo differente.
ml
e lo so, è la storia dello yin e dello yang, concordo.
Eliminaè la realtà dei fatti che si rifiuta di adeguarsi...!
PS affascinante l'elogio del giusto mezzo
RispondiEliminabello vero?
Eliminaormai le cose più significative che avevo da dire credo di averle raccontate tutte e siccome cerco di evitare di ripetermi... spesso ricorro ai link che sono anche un buon esercizio per tenere allenata quel poco di memoria che mi resta.