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(...) vecchia (e stanca) bio contadina part time,
considero il blog una finestra come le altre che ho in casa e,
per chi guarda da fuori, una stanza al pari di un'altra.
bella o brutta che sia,
mi soddisfa e tanto mi basta.

sabato 28 maggio 2016

vigilia rosa

quand'ero piccola (che è anche il titolo di una famosa canzone di Mina) mi piaceva la formula uno, poi ho seguito le moto e adesso (lo confesso) seguo il giro, il tour e le gare ciclistiche.
segno del tempo che passa, della fatica a seguire processi veloci, del desiderio di lentezza.
lentezza per altro relativa viste le punte di velocità che i ciclisti toccano in discesa e, devo dire, anche in salita.
aiutini a parte, resta vero che la bicicletta è un mondo affascinante e spesso la gara in rosa ha accompagnato e consolato gli italiani, gli ha dato coraggio e speranza, ha unito e diviso gli animi, ma senza la violenza e l'estremismo del calcio.
forse un giorno finirò a guardare i vecchietti che giocano a bocce o le gare di tiro a segno, sport ne ho fatto poco, diciamo che ho provato a nuotare ma in fondo la penso come Churchill 'No sports, just whisky and cigars'.
della bicicletta ricordo quando tolsi le rotelline, le prime cadute e soprattutto l'ultima, piuttosto recente e tragica in cui ho chiuso la carriera.
certo è che se il modello fosse stato quello qui sopra, neanche ci sarei mai salita.
ma io dico: si può???
nemmeno fa ridere, anzi direi che fa solo pena vedere un primate avvilirsi in un esercizio faticoso e assurdo, costringendosi a posizioni che a tutto fanno pensare tranne che a un gesto atletico.

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