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(...) vecchia (e stanca) bio contadina part time,
considero il blog una finestra come le altre che ho in casa e,
per chi guarda da fuori, una stanza al pari di un'altra.
bella o brutta che sia,
mi soddisfa e tanto mi basta.

lunedì 1 maggio 2017

gli intercalari

ehmm, no, cioè, ovvia, capito?, allora, ebbene, 'assolutamente' (quanto lo detesto), a cui si aggiunge una sfilza di parolacce che per carità, so bene far parte del lessico umano fin dai tempi antichi, ma che (@#$%&!) grazie alla diffusione e profusione di interloquire come si fosse in un simposio filosofico a parlare però di argomenti alieni alle tematiche proprie delle menti evolute, sembrano essere diventate il fulcro e l'essenza stessa della comunicazione tra individui.
se (@#$%&!) tutti i filosofi, da Talete a Popper, uscissero dal loro sepolcro che altro potrebbero dire altro del silenzio in cui sembrano essere caduti i loro attuali omologhi?
e quale linguaggio useranno quelli che verranno poi?
quanti riescono oggi a 'seguire' con interesse una lezione di una qualsiasi materia e trattenere per più di un istante la memoria di quanto udito?
probabilmente tanti quanti ve ne sono sempre stati, è distinguerli (@#$%&!) che risulta più complicato.
riconoscerli e ascoltarne i contenuti tra l'assordante intercalare di scemenze irrilevanti e volgari in cui si disperdono e dissolvono.
il seguito del mio ragionamento può suonare razzista senza averne intenzione.
parte dalla constatazione che (@#$%&!) vi sia sempre stata una massa umana che, per varie ragioni, risulta essere avulsa dall'esercizio del pensiero complesso che (@#$%&!) tanto ha appassionato un numero, di molto inferiore, di menti 'eccelse' che per questo venivano prese a modello e guida per governare la totalità degli individui (@#$%&!) a prescindere dalla loro consapevolezza e partecipazione attiva ai processi (decisionali, sociali, culturali, economici, ecc).
oggi, ma è già da diversi decenni, chi dovrebbe accedere per merito e per l'eccellere in almeno un campo dello scibile umano alla supremazia dei popoli, si esprime e agisce (@#$%&!) esattamente come l'ultimo degli asini di una prima elementare.
e allora (@#$%&!) a che vale chiedersi se sia meglio riporre la propria fiducia in uno o nell'altro, quando la scelta è tra individui con le stesse qualità del più becero vicino di casa senza arte né parte?
in assenza di idee (le ideologie sono già estinte) vale cosa?
l'avvenenza? la prepotenza? l'opportunismo? ancora poco (@#$%&!).
serve rovesciare il tavolo, cambiare il significato, semplificare i concetti, fare ogni volta tabula rasa.
così com'è stato il 25 aprile, da celebrazione dell'anniversario della liberazione dal nazifascismo a festa della libertà di fare quello che ci pare (@#$%&!) e il primo maggio che passa da festa dei lavoratori alla loro commemorazione.
ai pochi che ne restano, i più sono moderni inconsapevoli schiavi di un sistema molto simile a quello contro cui ha combattuto fin dai tempi dei faraoni e dei plebei il proletariato, oggi desueto (@#$%&!), al più denominato target, consumatore, capitale umano di poco conto da tenere in considerazione (@#$%&!) solo al momento di indurlo con lusinghe e false promesse verso l'idea di un futuro migliore a scapito di qualche sacrificio e della totale perdita dei diritti acquisiti di cui si manterrà un ricordo deforme e piegato alle esigenze del mercato (@#$%&!) e alla salvaguardia dei privilegi di pochi.

(@#$%&!) = nel caso specifico, porca troia! si adatta benissimo

4 commenti:

  1. e vuoi mettere quelli che esordiscono con un "diciamo che", e lo replicano per tutto il discorso, manco fossero dei monarchi...
    per il resto oggi diluvia, un gabbiano dalle dimensioni (@#$%&!) staziona sulla balaustra del terrazzo e le feste comandate (e non) mi servono solo per avere clienti...

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  2. Ti sei dimenticata di aggiungere la parola "tipo". I giovani ne fanno largo uso!
    Che amarezza.

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    1. ah, ma era solo qualche esempio... ce ne sono tanti da farne un vocabolario...

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