fuori dai clamori (e anche dai sussurri) dei media, tra mondiali di atletica, di nuoto, scherma e vari giri ciclistici sempre più corsi a eliminazione per incidenti, infortuni e malanni, si sono conclusi i mondiali di atletica per disabili con un altissimo profitto per il bel paese e un po'di thriller nell'ultima giornata che ha visto un bronzo inaspettato poi diventato argento e due ori, quello di Martina Caironi guadagnato sotto il diluvio e l'altro con un solo lancio del peso per un incidente occorso ad Assunta Legnante a inizio gara.
totale della spedizione composta da dodici atleti: dieci medaglie (la scorsa edizione erano tredici per quattro podi).
cercare di seguire le gare è stato un po' complicato e leggermente meno avvincente delle scorse paralimpiadi, ma ancora tante storie assurde e spesso molto lontane dalle usuali disgrazie quotidiane dei più...
riflettevo (cinicamente) sull'eventualità di inserire qualche nuova categoria tra quelle che comprendono i vari gradi di disabilità: dai maniaci della connessione h24 ai poltronati della politica ecc., ma sarebbe un'offesa per i paralimpici; meglio sarebbe indire competizioni dedicate specificatamente... aggià... ci sono già, dicasi elezioni...
tornando al tema, ogni giorno che passa mi convinco sempre di più che il numero dei disabili sia ben più alto di quello ufficiale (duecento milioni gravi e circa un miliardo complessivi, dunque un settimo della popolazione mondiale).
chi per un verso, chi per un altro, ne vedo tanti a cui 'manca' quel quid che potrebbe renderli 'a norma' (una condizione che di fatto appartiene all'elenco delle specie in via di estinzione) in un mondo di disadattati e 'impediti' anche solo a prefigurarsi mentalmente una 'normalità' di cui è sempre più difficile dare una definizione certa e attribuire un significato univoco.
mi ci metto anch'io, che mi vedrei bene nella categoria disabilità intellettiva e relazionale, magari nel lancio della clava.
i mondiali degli altri: gli extraterrestri
nella foto il tedesco Markus Rehm, un personale di 8,40 metri nel salto in lungo (qualcosa in più di quanto è bastato ai 'normodotati' per vincere l'oro in ciascuna delle tre le ultime edizioni delle olimpiadi) festeggia la vittoria con un salto mortale al volo, così, tanto per ridere...
etichetti il brano in misantropia, eppure sento affetto per l'uomo, quello vero, quello che magari ha perso qualche pezzo ed è più intero di tanti fantocci da palcoscenico.
RispondiEliminaml
..eppure sento che PROVI affetto..
RispondiEliminacome ha fatto dire charles monroe schultz a linus: io amo l'umanità è la gente che non sopporto...
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