un paio di anni fa, una ricerca scientifica ha rivelato che anche le parole 'pensate' producono una traccia sonora, o per meglio dire 'muovono' i neuroni come se fossero proferite.
altri 'esperti' hanno tradotto le onde cerebrali in musica e vari artisti (fin dai mitici anni '60) integrano nelle loro performance i suoni prodotti dagli input cerebrali registrati dai comuni strumenti diagnostici di rilevazione dell'attività cerebrale in medicina.
nell'audio qui sotto, il risultato della collaborazione di un artista sonoro e un neurologo che insieme hanno ideato uno stetoscopio cerebrale, uno strumento in grado di tradurre in 'musica' gli attacchi epilettici dei pazienti con lo scopo di alleviarne i sintomi.
ma quello che volevo dire è un'altra cosa e cioè quanto sia fastidioso interloquire o anche solo stare accanto a qualcuno che, pur tacendo, fa una gran caciara tanto che ti viene da chiederti che cosa abbia nella testa? un'informe ammasso di rottami che ruotano come fossero nel cestello della lavatrice?
tapparsi le orecchie è inutile.
quel tipo di disturbo, essendo appunto un'onda, urta comunque le mie meningi che all'istante si mettono a sbuffare tentando di scappare lontano.
ma scappare dove?
*sottotitolo: il rocket man e il rimbambito
mi è capitato da poco di conoscere una tipa, che potrei definire pentola di fagioli per come parlotta in continuazione, quando parte nemmeno ti sta a sentire se le chiedi qualcosa. Risulta talmente fastidiosa che pur avendoci poca confidenza le ho intimato un: ma stai un po' zitta!
RispondiEliminabeh, se ne trovano... io dicevo di quelli che ti rintontoniscono il cervello anche stando zitti esattamente come quando parlano...
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