scorrevo l'anamnesi riassuntiva della mia non salute e per analogia ho pensato al flipper.
in qualche modo l'apparizione, e sparizione, dei vari sintomi equivale un po' a una partita in cui a un certo punto sono andata in tilt e mi è toccato ricominciare a giocare daccapo per accumulare i punti necessari a competere con chi ne ha fatti di più.
per altri sarà magari stato che durante una placida pedalata vi sia stata una caduta o uno strappo muscolare, insomma qualcosa di imprevisto, ma comunque attinente alla propria attività, a rallentarli.
più di pochi possono avere la certezza che all'origine dei problemi medici vi sia uno stile di vita scorretto e sono i più restii a guarire.
comunque sia, col passare tempo, ci si ritrova ciascuno con i propri acciacchi che finiscono col diventare cronici e si sommano uno all'altro come le perle di un rosario che scorre tra le dita nel loop giaculatorio fino all'amen definitivo.
insomma da sempre e per sempre gira nel mondo questa epidemia incurabile e letale: si chiama vecchiaia.
c'è poco da dire e da fare, anche se 'dentro' senti la vocina di quando eri ancora giovinetta 'pazzerella', fuori appari una cariatide incespicante e incerta che ride alla battuta quando gli altri sono già andati via mentre resti da sola a fissare le palline che salgono a fatica e poi ridiscendono dritte nella buca.
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