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(...) vecchia (e stanca) bio contadina part time,
considero il blog una finestra come le altre che ho in casa e,
per chi guarda da fuori, una stanza al pari di un'altra.
bella o brutta che sia,
mi soddisfa e tanto mi basta.

lunedì 5 febbraio 2018

kantù

ancora devo capire bene cosa è successo... eppure ci ho pensato tanto in questi mesi.
invece è diverso, ma dire come forse lo scoprirò perché al momento è oscuro e gioioso allo stesso tempo.
sui nonni ne ho sentite tante, ma nessuna mi convince molto, anche se un lieve sentore comincia ad apparire.
sicuramente posso esser d'accordo con geltrude stein quando dice che si è sempre in naturale antagonismo con i genitori e in simpatia con i propri nonni e anche con claudette colbert quando sentenzia che il motivo per cui nonni e nipoti vadano così d'accordo consiste nel fatto che essi hanno lo stesso nemico: la madre.
accattivante anche la nonnitudine di fulvio ervas, ma insomma, come dicevo, devo ancora appropriarmi del ruolo.
i primi giorni mi sono rifugiata in quello di mamma perché al papà nessuno pensa, ma anche lì c'era qualcosa di diverso dall'ultima volta.
un senso di nonnità che avanza con leggerezza, perché in fondo sai che spetta ad altri 'preoccuparsi' e dar seguito agli impegni, a te semmai si guarda come ultima spiaggia e finisce sempre che poi ti dicono: adesso è diverso.
e così capisci subito che l'alternanza dei metodi per accudire un neonato cambiano ogni due generazioni apposta per far sentire vecchi i nonni anche se sono ancora arzilli.

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