un'altra idea per sopravvivere alla maldestria dei figli diventati genitori potrebbe essere quella di aprire un club per nonnine disperate.
ho scoperto di essere in buona compagnia, ognuna con i suoi specifici crucci, ma in linea di massima tutte angosciatissime per le sorti delle innocenti creature usate come cavia per l'apprendimento delle più elementari nozioni di gestione del neonato.
complici degli inesperti, ma presuntuosi, neo mamme e papà i pediatri.
devo capire se beceri perché sfiniti dagli inutili sforzi di inculcare consigli sensati oppure asserviti ai dictat della ricca e fiorente industria al servizio del bebè.
BPA, plastiche di varia natura, ftalati, ecc solo per quanto riguarda i contenitori alimentari e i giochi, farebbero tornare diretti all'uso del vetro e del legno atossico.
degli omogeneizzati penso tutto il peggio possibile e, anche se le varie inchieste sulla presenza di estrogeni sono finite nel nulla, resta che ritengo preferibile l'utilizzo di prodotti freschi, possibilmente bio, amorevolmente cucinati e personalizzati a seconda della stagionalità e dei gusti all'asettico e insapore vasetto da quattro soldi.
e che dire dell'olio di palma?
i prodotti per adulti si prodigano per evidenziare in bella mostra che lo hanno bandito, ma vai a leggere sulle confezioni delle più rinomate marche di latte in polvere, farina lattea e vari alimenti per neonati e cosa ci trovi?
l'olio di palma, di girasole e una miriade di sostante sospette e additivi di varia e svariata natura.
poi ci si chiede: ma come mai il bambino è obeso, allergico, intollerante, disturbato, malaticcio...?
beh, tra l'ignorante superficialità dei genitori e il cibo spazzatura spacciato per sano c'è da stupirsi che arrivi vivo all'età della ragione che passerà a curare e rimediare le magagne che le nonnine diaboliche vorrebbero arginare, ma siccome il pediatra ha detto che... sono solo parole al vento... emmagari qualcuno cogliesse l'occasione per approfittare di quel vento, invece, come dice un detto zen: non esiste vento favorevole per il marinaio che non sa dove andare...
Il mio sospetto è che certi figli siano solo troppo figli per fare i genitori.
RispondiEliminaNon è che a volte la colpa è di certe mamme-nonne?
sicuramente abbiamo sul groppone un bel po' di sbagli: quelli come figli, quelli come genitori e quelli come nonni... insomma non si finisce mai di sbagliare!
Eliminac'è però una cosa che risalta e accomuna l'impressione al club delle nonne... l'unico ad essere ascoltato è il pediatra.
ci si va per ogni sciocchezza e ci si ferma al suo unico parere, senza altri consulti, senza porsi minimamente il dubbio che vi debba essere una assunzione di responsabilità nei confronti della creatura o che l'esperienza millenaria possa valere la pena di essere seguita e presa in considerazione, soprattutto se viene suggerita dai nonni che sono graditi solo se serventi muti.
e allora, sbaglio per sbaglio, mi sottraggo e aspetto che la bimba cresca e sia più autonoma così che, se vorranno, potrò ospitarla, stare con lei e proporle uno dei tanti modelli e stili di vita che incontrerà e avrà modo di valutare nella sua vita.
alla famiglia credo poco, fin da quando il mio (figlio) era piccolo mi sono trovata d'accordo con gibran.
come figlia ho provato a rimediare agli errori inculcati dai miei genitori, come madre ho perdonato i loro sbagli e chiesto perdono al figlio per quelli commessi con lui, come nonna, siccome ho capito che nessuno verrà mai a concedermi né perodno né alibi, vorrei assolvere un po' anche me stessa... tu che pensi?
sai Tetris, penso che loro, i figli-nipoti arriveranno alla saggezza o presunta tale più o meno come hai fatto tu, dopo, col tempo, e che adesso si godano la beatitudine dell'ignoranza, credo accada così, hai pensato a come vedevi il mondo quando tuo figlio era in fasce?
RispondiEliminacambiando discorso: per la questione olio di palma, per come l'ho capita io è il tipo di coltivazione che non è ecocompatibile-sostenibile il prodotto invece non ha che le controindicazioni di un qualsiasi olio vegetale.
quando mio figlio era in fasce suo padre se ne è andato (io avevo 28 anni loro ne hanno 34). essendo artigiana non avevo la maternità e sono tornata al lavoro che aveva due mesi lasciandolo a balia vicino all'ufficio. dopo agosto in montagna, a 6 mesi, è entrato al nido quindi mi alzavo alle 7,30, gli facevo colazione poi lavoravo in agenzia dalle 9 alle 14,30 e fino alle 16 andavo per clienti, prendevo il bimbo al nido, passeggiatina e spesa, minestrone (in seguito carne, pasta ecc) cucinato fresco tutte le sere, bagnetto, cena e alle 20/20,30 nanna.
Eliminaa quel punto mi mettevo a lavorare per i clienti privati che avevo procacciato nel pomeriggio e quando andava bene alle 2 di notte avevo finito.
questo per tre anni di fila, poi ho cominciato a condividere il suo sviluppo e la sua crescita appoggiandomi a una famiglia 'regolare' in cui poter sviluppare e apprendere i ruoli che, in mancanza del padre, sarebbe stato difficile acquisire ecc ecc...
per quanto riguarda l'olio di palma ci sono studi secondo cui nei bambini impedisce la sintetizzazione del calcio e in ogni caso se anche così non fosse allora non capisco perché lo abbiano bandito dai prodotti per adulti.