invece di pericolosi ruzzoloni con conseguenti danni e liti, un abbraccio.
essì perché l'ergonomica del mezzo, in caso di urto, facilita la discesa del conduttore tra le braccia dell'investito.
il caso vuole che la moglie si rompa il femore proprio in occasione di una caduta dal velocino e lui se la prende così a male che, complice il fallimento dell'attività, si suicida.
personaggio originale, si dice che abbia inventato anche la sedia a sdraio.
comunque sia, a trovarlo, un giro sul velocino me lo farei volentieri...
sicuramente inadatto a una gara ciclistica, ma apparentemente confortevole per una tranquilla sgambata per le valli perché fatico a immaginarlo arrancare sù per una salita o scapicollare giù per una discesa.
i motivi del suo insuccesso sono dunque evidenti, ma apprezzo l'idea di adeguare alle esigenze del pubblico femminile un mezzo che comporta manovre che all'epoca potevano risultare sconvenienti per il gentil sesso.
piccole libertà del ventennio fascista... ma oggi è diverso.
se torna la 'moda' questa volta tolgono anche quelle. basta una app.
non me ne voglia il Petazzoni buonanima, ma il velocino mi sembra un'invenzione balenga, quanto di più instabile e poco maneggevole potesse inventare.
RispondiEliminamassimolegnani
concettualmente è più parente del monopattino elettrico di quanto lo sia con la bicicletta... però potresti farci un pensierino quando arriverà il momento di appendere la bici al chiodo;)
Eliminasembra scomodo da usare, più che altro per la posizione del conducente... volendo metterci una nota polemica verrebbe da chiedersi retoricamente cosa si aspettassero dalle donne nel Ventennio, visto che gli destinavano delle carrozzine da operetta. (il tipo con il materasso sullo sfondo fa ben capire la suddivisione dei ruoli) e poi... la vignetta ricorda molto il Signor Bonaventura. :)
RispondiEliminainvece adesso...
Elimina