dal 15 giugno, ma soprattutto in questi giorni, pezzo per pezzo si sta disfacendo il gotha di riferimento culturale della mia generazione.
tanti novantenni (zeffirelli, valentina cortese, mordillo, ugo gregoretti, joão gilberto, camilleri, de crescenzo, francesco saverio borrelli, agnes heller, cèsar pelli, ilaria occhini, marisa merz e chissà che ne seguano altri...) che, giustamente, se ne sono andati e tra loro alcuni, più di altri, ci hanno lasciato e allo stesso tempo portato via qualcosa che ho l'impressione vivrà ancora solo nell'illusione di chi li ha conosciuti e apprezzati.
probabilmente, anzi sicuramente, ci sono eredi altrettanto nobili, ma mi chiedo se rappresentino gli stessi valori o se invece (il più tardi possibile) l'emozione collettiva per un lutto sarà spesa per uno dei personaggi tra quelli in voga adesso e cioè ciarlatani, ladri ignoranti irrispettosi e prepotenti.
i giovanissimi guardano già altrove, apprendono modelli e stili che 'aborro' e che considero indegni di questo nome in quanto effimeri portatori di inutili e vuoti messaggi in trap 'Anche se non so come si fa (skrrt) Uuh, un pezzo trap (skrrt) Mi sono svegliato ho scritto un pezzo trap' (testo) un genere che amerei giusto nel caso in cui lo vedessi morto.
mi ritrovo nel tuo pensiero, con una postilla però, che sta a 'noi' trasmettere quei valori in modo comprensibile; giusto ieri in occasione dell'anniversario dell'attentato a Falcone, ascoltavo in radio le parole delle istituzioni che la stanno facendo diventare una festa per bambini, vuota di ogni contenuto concreto.
RispondiEliminadifficile trovare un linguaggio... a parte il fatto che vale di più l'esempio e quelli cattivi sono parecchio più risonanti di quelli buoni...
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