vado avanti combattiera come sempre, anzi come posso perché con la mente immagino di fare e strafare cose che poi mi accorgo di non essere più in grado fare.
perdo peso come fossi un lavandino col tappo che perde e i tempi di 'autonomia' si restringono così che, quando capita di doverli allungare anche di poco, mi accorgo di reggermi in piedi per abitudine.
l'altro giorno ero al lumicino ma ho atteso stoicamente il 34 che in 10 minuti mi avrebbe portato al 13 che dopo altri 30 mi avrebbe recapitato al capolinea della corriera per casa.
beh, mi son sentita come allo stadio quando entra o segna la squadra di casa, praticamente una ola dei passeggeri che quando passavo a turno si alzavano offrendomi un posto a sedere per poi riaccomodarsi poco convinti ma speranzosi di arrivare a destinazione senza svenimenti fuori programma.
una volta a casa, lontana dal rumore e dal soffoco della città, va meglio e la mente può dedicarsi al tormento suo e dell'anima mia.
una notte insonne, poi un giorno passato quasi interamente a letto e ad alimentarmi quel tanto che basta ad assolvere la coscienza dal peso della perdita di peso e arriva una nuova idea utile all'ennesimo tentativo di riuscire a farmi ascoltare.
anche se il tempo sta confermando i miei timori rendendo palese che quanto ho detto, ridetto, scritto e riscritto avrebbe potuto aiutare a ridurre le problematiche, ogni volta che apro bocca sembra che io parli arabo o stia delirando e così mi sto consumando inutilmente.
insisto perché credo che l'esempio sia l'unico mezzo che i genitori hanno per essere utili anche e soprattutto quando non ci saranno più.
forse se non avessi tanto ragionato sul suicidio avrei scelto quello che tutti mi consigliano e praticano e cioè del 'sano' menefreghismo, invece preferisco sfinirmi pensando che sia un po' come una lenta eutanasia... l'unico particolare che devo risolvere è quel dolore affannoso che mi prende al cuore e mi procura leggeri 'smarrimenti' della mente, perché di morire non vedo l'ora, ma preferirei evitare il male fisico che quello che ho già mi basta.
sarà quel male di vivere che spesso si incontra, ultimamente ci ho riflettuto spesso, poi accade sempre qualcosa per cui vale la pena esserci arrivati, pochi istanti e gli scorni accaduti prima sono dimenticati, come uscire dall'apnea per un attimo... però c'è
RispondiEliminasì ogni tanto capita... mi ricordo l'ultima volta che mi sono sentita bene sotto tutti i punti di vista... era qualche mese prima che nascesse la prima nipote (che adesso ha 19 mesi)...
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