la scomparsa di mia madre è un docufilm che un figlio ha realizzato su sua madre.
un personaggio noto e controverso che invecchiando ha dato voce ai pensieri che negli anni giovanili erano nascosti dietro alla sua immagine fotografica e che, una volta uscita da quel mondo, si sono meglio focalizzati fino ad arrivare all'estrema sintesi racchiusa nel suo desiderio di svanire.
opinione personalmente 'condivisibilissima' anche per le ragioni a cui accenna nella recente intervista dell'huffington post e prima ancora in un video di diversi anni fa dove partendo dal tema delle taglie delle modelle trova lo spunto per considerazioni tutt'altro che banali sulla condizione femminile.
ho un'amica di poco più anziana di lei che le somiglia e quando ci sentiamo prima o poi finiamo a parlare dell'inascolto che constatiamo quando interloquiamo col prossimo.
pensare che dipenda dall'età è anacronistico, più che altro è conseguenza della densità di contenuto che le persone che hanno vissuto e sperimentato per una vita mettono nelle loro parole rendendole faticose e ruvide alle orecchie di chi è nell'età degli impulsi e impegnato nella corsa per la sopravvivenza.
la mia amica reagisce dedicandosi ad attività socializzanti, salvo restare delusa per le aspettative disattese, mentre io mi sto sforzando di accettare 'l'esclusione' e, come benedetta, comincio a pensare che svanire nel nulla sia davvero il migliore e il più giusto epilogo.
lo penso ancor di più quando succede che venga a 'mancare' la voce di chi, nel tentativo di farsi ascoltare, pesta i piedi a qualcuno che la tira giù da una macchina e le spara.
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