bye-bye...
magari approfittando della ricorrenza del 2 novembre, così tanto per appuntare una data a un evento che sento incombere o forse è da poco già avvenuto.
a prepararlo sono state vicende di vario tipo e prolungate oltre l'umana sopportazione.
alcune croniche oppure vecchie di decenni, altre recenti.
battaglie combattute senza volontà di nuocere o velleità di vittoria fine a se stessa e con tutta l'energia vitale di cui disponevo, anzi che credevo o pretendevo di avere e che avevo sempre pensato mi avrebbe accompagnato fino alla fine.
invece sono ancora qui, fisicamente viva a fare il funerale a quella parte di me che sento essersi spenta senza capire e immaginare cosa diventerò senza.
prima del 2 c'è l'1, Ognissanti.
RispondiEliminapotresti dividerti tra le due festività, che la parte di te che resta si armi di Santa sopportazione.
massimolegnani
è che sono stanca anzi esausta per la fatica di essere (o sforzarmi di apparire) forte soprattutto a prescindere da condizioni di salute tutt'altro che buone da più di un ventennio e purtroppo per nulla evidenti nè comprese.
Eliminala parte di me che resta basterà appena a sostenere mia madre fino alla sua dipartita e poi tanti saluti.
ho già in mente il messaggio di commiato: evitate di dire: non sapevo, non mi ero accorto/a, niente faceva presagire perché lo sapevate tutti/e benissimo.
c'è sempre l'opzione di finire sotto a un tram, ma il senso resta quello.
(e non sono depressa, almeno questo è quanto risulta dall'esame psichiatrico)
Forse dovrei fare anche io il funerale a parti di me (o altre me) già morte.
RispondiEliminabeh... dall'incipit del tuo blog si evince che hai una discreta esperienza... nel cercare di capire come scrivere il post pensavo proprio a quella frase... e alle fenici che ho visto risvegliare, questa volta temo che sia tutta un'altra storia
EliminaSì, sono morta più di una volta credo.
EliminaE sto ancora lavorando alla mia ultima rinascita.
ho finito le rinascite... sto sperimentando il suicidio a rate (l'ultima estingue, in senso più che letterale:)
EliminaMontaigne ha scritto che la meditazione sulla morte è meditazione sulla libertà, perché chi ha appreso a morire ha disimparato a servire.
RispondiElimina"Il saper morire ci libera da ogni sudditanza e costrizione"... interessante... conoscessi qualcuno in grado di comprendere questo concetto lo riproporrei volentieri... purtroppo ho a che fare con persone incapaci di comprendere il significato del termine 'meditare'
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