che si parli di vegetali, animali o umani già si odono le trombe che danno avvio alla guerra dell'acqua.
le voci sono ancora discordanti, chi parla di futuro pericolo, chi già lo vive inascoltato.
la faccio breve, rimandando alla consultazione dell'atlante geopolitico dell'acqua (di bonpan, fragapane, iannelli e pravettoni): tra dieci anni (suona meglio dire nel 2030?) il 47% della popolazione mondiale vivrà in zone a elevato stress idrico.
una questione complessa, intricata anzi inestricabile che è impossibile riassumere tanti sono i collegamenti e le implicazioni che comporta.
(fonte: wwf)
eppure le abitudini 'domestiche' (buone o meno buone che siano) rappresentano solo il 3,6% dei consumi nel calcolo dell'impronta idrica globale monopolizzata dalla produzione agricola (92%).
(fonte: focus)
dunque: considerando che due terzi dello scarso 3% dell'acqua dolce del pianeta è sotto forma di ghiaccio che in buona parte finirà nel restante 97% di oceani salati... insomma uscirne è pura utopia.
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