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(...) vecchia (e stanca) bio contadina part time,
considero il blog una finestra come le altre che ho in casa e,
per chi guarda da fuori, una stanza al pari di un'altra.
bella o brutta che sia,
mi soddisfa e tanto mi basta.

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sabato 4 maggio 2013

disamati

inermi e inerti nel disamoramento generale. 

a forza di pensarla solo in termini economici la coperta resta corta.
sono sempre più convinta che a guardarla unicamente dallo stesso punto di vista, della cosa si riesca a vedere solo il suo disfacimento, così come vuole il destino o secondo natura, come dir si voglia.
ci sono 'pensate' semplici e rivoluzionarie insieme, eppure nessuno ne parla.
credo che la maggioranza delle persone si preoccupi pochissimo dell'eventualità che il paese venga attaccato, alcuni contestano la partecipazione della nazione alle missioni militari, altri per cui gli armamenti sono la fonte dei loro guadagni o il loro lavoro, e poi c'è chi pensa che sarebbe bene applicare la costituzione.
se l'Italia ripudia la guerra, perché investire oltre 21 miliardi (all'anno) nell'esercito?
(ultimo bilancio ufficiale disponibile è qui, nel frattempo le cifre sono aumentate)
allo stesso modo mi chiedo quanti sappiano che di recente sono stati stanziati 142 miliardi per le infrastrutture strategiche (circa 375 miliardi per completarle, salvo ovvi rincari, mazzette, ecc, ecc. il doc ufficiale è qui).
infrastrutture strategiche: tutela del territorio? no. del patrimonio artistico? no. miglioramento delle reti logistiche? no. qualsiasi cosa di utile e sensato? no.
ora lungi da me farne una questione di vil denaro, che come si sa non dà la felicità, ma mi viene abbastanza da ridere quando sento la fatidica domanda: "e i soldi dove li prendi?"
ok, il Costa Rica, grande come tre volte il Lazio e altrettanto popoloso, a confronto del nostro paese è niente, ma è pur sempre un paese demilitarizzato in un contesto tutt'altro che pacifico.
ora mi piace immaginare che al centro del mediterraneo ci sia uno stato che, oltre ad anteporre agli interessi e alla violenza i principi della sua carta costituzionale, sia capace di un gesto politico e sociale di altissima caratura.
intanto, date le condizioni del nostro esercito, in caso di attacchi bellici facciamo più bella figura ad alzare una bandiera bianca, ma poi sono certa che 'la base' (i cittadini comuni) sarebbero eccome favorevoli, soprattutto sapendo che le risorse risparmiate andrebbero in una riconversione del capitale umano e tecnologico nei settori lasciati troppo a lungo senza risorse.
obiezione: infrastrutture stategiche, ma inutili, e spese militari azzerate, impossibile, perché sarebbero altri posti di lavoro persi e poi c'è l'indotto.
intanto vorrei sapere perché gli unici che possono perdere lavoro senza creare patemi sono gli operai e chi appartiene a categorie non rappresentate.
e comunque il punto è ritrovarlo il lavoro e possibilmente fornirlo a tutti.
ora è (a me) ovvio che ciò sia possibile solo attraverso quella riconversione a cui ho accennato prima.
basta auto e basta tutto ciò che altrove fanno uguale, se non meglio, e a minor costo.
guardiamo a quel che abbiamo in esclusiva e potenziamolo.
è l'unico mezzo.
l'ultimo sassolino: il reddito di cittadinanza.
tremo solo all'idea di un ulteriore strumento idoneo al voto di scambio, al malaffare, al clientelismo e poi gli italiani hanno le 'gambe molli' di loro e la crisi certo non aiuta a rinforzarle.
inoltre resta comunque uno strumento parziale, i più ne resterebbero fuori e temo proprio i più bisognosi.
c'è un paese in via di disgregazione, vedrei giusto che in cambio del reddito di cittadinanza chi lo percepisce si mettesse a disposizione per 'ristrutturarlo'.
ma sorge il problema dei contributi e dei costi aggiuntivi che ne deriverebbero e allora perché non estendere il servizio civile anche agli over ventottenni?
io ci starei.
decidano i comuni quali progetti necessitino di mano d'opera e interventi e provvedano a elaborare un piano di intervento per organizzare il lavoro di chi sia disponibile a impegnarsi per un tempo dato, e quindi non infinito, e prestarsi alla sua realizzazione.
poi, se lo vogliono, i politici continuino pure a litigare con i banchieri a chi è più ladro, ma qualcuno doveva pur dirglielo che, se continuano così, rischiano di non aver più nulla da prendere e si dovranno accontentare solo del disprezzo e poi delle monetine se non di peggio.