Era passata meno di un’ora e avevo già potuto trovare e raccogliere quanto bastava a costruire molto più di una traccia, quindi era inutile proseguire la ricerca per quel giorno. Una miriade di altri impegni mi aspettavano e certo la sensazione strana che avevo avvertito tra gli scaffali dipendeva dalla stanchezza dei viaggi e del lavoro di quei giorni.
Ero soddisfatto della scoperta e tutta la mia visione era chiara e definita, ma all’uscita dalla biblioteca intorno a me una nebbia fittissima, un silenzio profondo e una solitudine raggelante. Una foschia tanto densa da penetrare nelle case e in tutti i luoghi creando una sorta di isolamento dalla realtà.
Nel tentativo di focalizzare un’immagine familiare, un riferimento visivo o sonoro, una via di uscita, una strada davanti ai miei occhi iniziò a formarsi una sorta di nebulosa dai bordi blu scuro, un vortice placido accompagnato dalla sensazione che quella a cui stavo assistendo nella mia fantasia fosse l’esatta visione che dovevano avere gli abitanti della Terra ai tempi della dinastia Chou.
Una volta a casa mi misi a cercare nelle pagine ricavate dal libro la conferma di quella mia percezione... e la risposta fu nelle parole che per prime si posero davanti ai miei occhi.
“Vi è la tendenza di voler eccessivamente circoscrivere certe necessità in risposte che rischiano di non soddisfare appieno quanto, in realtà, l’ispirazione e l’intuito ne potrebbero dare. Pur avendo motivo di abbandonare, un poco oltre, quali ne sono, forme di garanzie legate alla sicurezza, appunto; a quella che ne è modalità di sicurezza; dove il mentale sembra rassicurarsi appieno, vi è il significato della volontà inconscia, di quel filo collegato all’energia cosmica, a quel cammino ove la coscienza, in tal termini, vorrà e potrà indistintamente favorire, quali ne sono, le proprie manifestazioni”.
Pur solo intuendo vagamente il significato che i brani evocavano alla mia mente, cominciavo a provare una chiara la sensazione di similitudine tra la nebbia che avevo intorno e la visione di chi per primo aveva indagato sulla natura della vita e sulle sue regole. Ero ben consapevole degli influssi celesti sulla vita umana e del fatto che se volevo capire le ragioni e l’essenza del pensiero antico dovevo conoscere meglio e di più gli influssi delle stelle e dei pianeti nei cieli di oltre tremila anni fa: aderire a un modello di vita e di pensiero collegato alla “venerazione dello Spirito dei defunti” e alla concezione arcaica e sciamanica che il Mondo degli Ancestri sia capace di influenzare la sorte e la fortuna dei discendenti e dei viventi e che costituiva, secondo il testo ritrovato, le origini del Feng shui durante la dinastia Chou oltre tremila anni fa.
Come dovevano apparire agli occhi dei contemporanei le pianure, le colline e le montagne perché si riconoscessero in loro le proprietà di accogliere i morti secondo una rigida gerarchia che imponeva il riposo eterno dei potenti sulle montagne, quello dei principi sulle colline e che destinava la pianura alle genti comuni?
Quale intensità e vastità di veduta del paesaggio e della natura dovevano avere gli antichi cinesi, i Maya, gli Egizi, gli Aztechi per concepire opere così grandi che l’uomo di oggi ha potuto riconoscerle solo dopo aver trovato i mezzi per elevarsi fisicamente nel Cielo? Da tempo ero consapevole che le risposte alle mie domande non potevano arrivare dalle scoperte scientifiche dell’uomo moderno ne dall’utilizzo della razionalità e con quello spirito cercai di affrontare la lettura di un’altra pagina del libro che istintivamente mi venne di chiamare “Guida”.
^_^
RispondiEliminaah, ma ce le spari tutte così, una via l'altra, senza nemmeno un po' di suspence?
RispondiEliminaGUCHI
RispondiEliminaahahah ora mi fermo:)
COOKSAPPE
RispondiElimina__________________ :/
Ok ci sono, o quasi...queste suddivisioni in parti mi incuriosiscono sempre di più. :-)
RispondiEliminaMARK
RispondiEliminatutto il manuale è un sacco di pagine, mi sebra 24 capitoli siamo a un terzo del primo, farò taglia e cuci, sovrapposizioni toppe e rattoppi anche perchè____
molto molto in sintonia! nebbia o non nebbia son culture che mi affascinano assai… forse, anzi sicuramente per quel non 'circoscrivere' che mi CONTRAddistingue! :)
RispondiEliminaPETROLIO_MUSO
RispondiEliminaun rifugio, spurgato dei contenuti "religiosi" che pure compaiono per fedeltà al testo, ma che non comprendo.
saperi che ho ritrovato più nel pensiero (sebbene tradotto) di millenni fa che in quello di oggi.
insomma, che dire?
SQUAK!